Oltre 1.500 falsi coltelli tradizionali sardi, modello "pattadesa", fabbricati in Pakistan e pronti alla vendita in una boutique di souvenir e artigianato locale di Golfo Aranci, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza del Comando provinciale di Sassari. Denunciata anche un'imprenditrice sassarese di 54 anni, per frode in commercio.
I Baschi Verdi nel corso di una serie di controlli nel settore del commercio hanno intercettato alcuni colli di merce trasportati da un spedizioniere e diretti a Golfo Aranci. I militari, insospettiti dalla documentazione che accompagnava i pacchi, hanno approfondito i controlli. I pacchi sono stati aperti alla presenza del destinatario e i finanzieri si sono trovati davanti a 690 coltelli di varie misure, di foggia simili al modello "pattadesa" che viene prodotto artigianalmente in Sardegna, ma realizzati nell'Asia meridionale. Erano stati acquistati per 5 euro il pezzo e sarebbero stati rivenduti a prezzi oscillanti tra i 30 e i 70 euro.
Nella rivendita erano presenti molti altri coltelli, parte già esposti alla vendita e parte conservati nei magazzini, e indicati dalla commerciante come "Pattada" di produzione artigianale, con tanto di garanzia. Al termine dei controlli le Fiamme gialle hanno sequestrato 1.573 coltelli con il marchio del muflone e la scritta "pattadesa", ritenuti dei falsi.
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