Quarantuno punti. E salvi. Una permanenza in A costruita grazie alle vittorie alla Sardegna Arena. E invece il passo matematicamente decisivo per restare nella massima serie è stato fatto fuori casa, ieri a Marassi contro il Genoa. Fondamentale il gol di Pavoletti. Con una rete che ha fatto incrociate passato e presente del bomber: l'attaccante di Livorno ha superato ieri il suo record personale di gol in serie A segnando proprio contro la squadra con la quale nel 2016 aveva realizzato il primato di 14 reti.
Cagliari dodicesimo. Ma più libero mentalmente per provare a centrare l'obiettivo decimo posto caldeggiato dal presidente Tommaso Giulini dopo la vittoria con il Frosinone e la conquista della (allora) virtuale salvezza. La sfida è abbordabile: per chiudere la stagione c'è l'Udinese alla Sardegna Arena. Ma bisognerà fare i conti, oltre che con i friulani, anche con i risultati delle altre, Spal e Sassuolo su tutte.
Dopo arriverà paradossalmente la parte più difficile: costruire il Cagliari del centenario e dei 50 anni dallo scudetto. In poche parole: preparare la prossima stagione. La parola chiave si chiama Barella: difficile pensare che l'azzurro possa restare un altro anno, è già un mezzo miracolo che sia rimasto in Sardegna anche questa stagione. E allora il Cagliari dovrà essere bravo a ricostruire se stesso provando a ragionare su un futuro senza il suo gioiello.
Arriveranno altre tentazioni: Cragno e Pavoletti, gli altri due azzurri, saranno inevitabilmente richiesti da qualche big.
Perché un portiere che para e un attaccante che segna servono a tutti
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