Gabriele Cosmi profeta in patria.
La nuova composizione del giovane compositore nato a Oristano 31
anni fa ha colto nel segno. La sua drammatica "Edipo ha lasciato
Tebe", realizzata su commissione del Teatro Lirico di Cagliari,
ieri sera alla prima esecuzione assoluta, è riuscita a far
entrare in venti minuti nel mondo del mito greco. E l'esibizione
di orchestra e coro diretti rispettivamente da Gerard Korsten e
Donato Sivo, si è conclusa tra gli applausi e con diverse
chiamate in scena di direttore e autore.
"Una bellissima esecuzione - ha detto all'ANSA Cosmi pochi
minuti dopo la conclusione - sia del coro, sia dell'orchestra: è
una partitura complessa e necessità di musicisti di alto
livello". Soddisfatto per l'accoglienza: "Sono contento, il
pubblico ha reagito molto bene".
Dopo l'apertura con le musiche di Felix Mendelssohn Bartholdy
(sinfonia numero 4 in la maggiore "Italiana" op. 90), anche
quella molto gradita dagli appassionati, sul palco è entrato il
coro. Che, all'inizio, non prende parte al racconto. Ma poi
interviene solenne a sottolineare il clima di desolazione e
tristezza dell'animo di Edipo. Con le parole che dicono tutto:
freddo terribile dentro, Dio m'ha cancellato, nessuna gioia da
vedere. Pathos che conquista. E il pubblico entra nel racconto:
missione compiuta. Non è una sorpresa. Nonostante la giovane età
la musica di Cosmi è stata eseguita a Milano, Roma, Venezia e
Torino. Ma anche fuori dall'Italia: Los Angeles, Berlino,
Ginevra, Lisbona e Bruxelles.
Il nuovo lavoro è la seconda composizione di un ciclo
dedicato alla musica vocal e al mito iniziato con Io non sono
Medea, scritto nel 2018 per il Teatro La Fenice di Venezia.
Seconda parte del programma dedicata ad Antonin Dvorak con il
salmo 149, per coro e orchestra. Poi solo musica con la
trascinante Sinfonia numero 5 in mi bemolle maggiore di Jean
Sibelius.
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