Una rete-ragnatela sopra le teste
di una cinquantina di persone sistemate nella scalinata del
Bastione. Così il Comitato No G5 Sardegna ha voluto manifestare
il suo 'no' alla sperimentazione a Cagliari della quinta
generazione della telefonia mobile.
In un volantino distribuito ai passanti si sottolineano le
possibili conseguenze sulla salute. Ma anche per l'occupazione.
"L'esposizione - spiega il Comitato - di intere cittadinanze 24
ore su 24 a campi elettromagnetici ad altissima frequenza, sino
ad oggi mai esplorate su ampia scala, pone un problema etico e
di grande responsabilità a chi amministra le città candidate
alla sperimentazione. Isde-Medici per l'Ambiente e i comitati di
cittadini, come in tutta Europa e nel mondo, chiedono ai sindaci
delle città di non aderire ai programmi di sperimentazione se
non vengono forniti dati certi sugli effetti dell'inquinamento
elettromagnetico ad alte frequenze sulla salute".
La richiesta è rivolta ai sindaci dei centri coinvolti nel
test: "dicano no in attesa che vengano forniti dati certi sui
rischi per la salute". Intanto il movimento ecologista-pacifista
Verdes, propone al neo sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, di
adoperarsi, tramite un ordine del giorno da presentare al
Consiglio comunale di Cagliari, per deliberare lo Stop alla
sperimentazione 5G. Verdes sta preparando una manifestazione: si
chiamerà "La Rivolta dei Passeggini".
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