di Maria Grazia Marilotti
Trova per caso alcune ricette di cucina asiatica sfogliando un libretto di pensieri buddisti avuto in dono da amici giapponesi. Da qui l'illuminazione: diventare Sushiman. Ha il sapore di una bella storia quella di Ricardo Trois, cagliaritano di 44 anni e in cerca di lavoro. Quelle ricette diventano la chiave di volta per una rivoluzione personale. Sulla via del sushi ritrova il suo ambiente ideale a Le Palmette, chiosco trendy e con cucina gourmet alla prima fermata del Poetto di Cagliari. Dall'1 giugno accoglie i clienti col sorriso nel suo Sushi Corner.
La sua maestria nel lavorare gamberi, ricciole, tonno, arrivati freschissimi in cucina, e dar vita a hosomaki al cetriolo, uramaki al salmone, nigiri di ricciola ormai è nota. E a Le Palmette è già suscimanìa. "Quel foglietto di ricette è stato un segno del destino - racconta Ricardo all'ANSA - mi son buttato a capofitto e ho imparato e poi affinato l'arte con anni di studio e esercizio. Da qui i primi lavori in posti stupendi, Club House del Chia Laguna, Bal Harbour di San Teodoro e ora Le Palmette: il mare a 10 metri e anche qui uno staff straordinario che mi apprezza".
Piatti gustosi e raffinati come tagliolino con tartufo laconese, gamberi e caviale Baikal, creati da Jacopo Lenza, materie prime di qualità, djset su terrazze affacciate sul mare, la Sella del Diavolo e lo scenario di velisti e surfisti in bellavista: da pranzo a cena passando per colazione, aperitivo e brunch a Le Palmette, oltre al piacere del palato, c'è quello della vista.
A fare il resto c'è la coreografia di colorati e saporiti nigiri, sashimi e uramaki. "Tra noi c'è armonia e voglia di fare tutto al meglio - svela uno dei titolari, Giacomo Busonera, apprezzato dj - massima cura in ogni dettaglio. Volevamo inserire nel menù anche un ottimo sushi: obiettivo raggiunto". Al sushi Ricardo pone la sua impronta personale impiegando ad arte i profumi della Sardegna. E un ingrediente segreto: "il desiderio di offrire il meglio ai clienti. La gioia che imprimo nei miei piatti. E' quello - dice convinto Ricardo - a fare la differenza".
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