"Per quanto riguarda il consiglio di indirizzo le chiusure sono state fin troppe. È ora di ripartire con il presidio del territorio. E le nuove assunzioni saranno molto importanti: così si può alleviare il disagio di dieci anni senza assunzioni". Lo ha detto il presidente del consiglio di indirizzo dell'Inps Guglielmo Loy durante la visita alla sede regionale dell'istituto a Cagliari.
"C'è da rafforzare la collaborazione con gli intermediari per ridare alla Sardegna una rete territoriale di vicinanza tra utente e istituto - ha spiegato - Soprattutto quando si allarga l'assistenza a settori meno tradizionali anche di contrasto alla povertà. Vedremo se ci saranno nuove risorse per fare questo. Il tema in Sardegna è far ripartire un'economia in sofferenza: una situazione che non fa crescere gli occupati, condizione essenziale per la sostenibilità del sistema".
Il reddito di cittadinanza in Sardegna: "C'è un tasso di domande respinte non bassissimo - ha detto - probabilmente si stabilizzerà, c'è da integrare l'intervento regionale in Sardegna con quello nazionale. C'è un disagio che va affrontato con elargizione di natura economica, ma le persone devono essere prese in carico anche nell'assistenza e nell'accompagnamento. Le parti sociali - ha concluso - si augurano che la nuova giunta regionale integri il sussidio con politiche di inclusione vere verso il lavoro, verso l'accompagnamento e il contrasto alla solitudine significativo per gli anziani".
60mila domende per reddito e 6mila per quota 100. Sono circa 60mila le domande presentate in Sardegna per il reddito di cittadinanza, 6.213 quelle per quota 100: 3.224 a Cagliari, 648 a Oristano, 804 a Nuoro e 1.537 a Sassari. I dati sono emersi a margine della visita in Sardegna del presidente del consiglio di indirizzo dell'Inps Guglielmo Loy. Nel frattempo la direttrice regionale dell'istituto Cristina Deidda ribadisce che nell'Isola sono arrivati 65 nuovi assunti, mentre sono in arrivo anche i concorsi. "Entro fine anno con la mobilità avremo altre quindici unità - spiega - questo significa rinforzare e migliorare il servizio. I nuovi assunti hanno bisogno di tempo: gestiamo seicento prodotti. Ma i piani di formazione sono già cominciati. Nel corso del tempo contribuiranno alla produzione. Questo significa colmare le uscite che abbiamo avuto nell'ultimo triennio. In più l'età media era molto alta, soprattutto in Sardegna - aggiunge - Le nuove forze potranno dare un contributo al nuovo modo di vedere la previdenza e di lettura del contesto. Tutto questo può portare a una nuova impostazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA