Le opposizioni in Consiglio
comunale a Cagliari contro l'accorpamento dei presidi
Microcitemico e Oncologico-Businco nell'Azienda mista
ospedaliero universitaria. I gruppi dei Progressisti, Pd,
Progetto Comune, Sinistra per Cagliari hanno presentato un
ordine del giorno e un'interrogazione per sollecitare il sindaco
Paolo Truzzu (FdI) "su un tema estremamente sensibile e delicato
che la Regione sta gestendo in modo piuttosto ambiguo".
"A tre anni dall'accorpamento dei due presidi con il Brotzu -
denunciano le minoranze consiliari - sentiamo ora parlare di un
nuovo accorpamento per salvare la facoltà di medicina, che
avrebbe bisogno di 300 nuovi posti letto per ottenere
l'accreditamento". L'operazione in questione è richiamata in un
passaggio - poche righe nell'articolo 18 del testo - della
riforma sanitaria della Giunta Solinas che ripristina le vecchie
Asl (fino a 5 compresa la Gallura) e sostituisce l'Ats con
l'Azienda regionale della salute. Sull'accorpamento si è già
pronunciato negativamente anche il gruppo Pd in Consiglio
regionale: "il dipartimento pediatrico e delle microcitemie
rischia di vedere drasticamente ridotta la propria efficacia
solo per far fronte alla necessità dell'Università di Cagliari",
si legge in una interrogazione presentata in questi giorni.
All'attacco, inoltre, i Progressiti, con il capogruppo Francesco
Agus, e il M5s, con la consigliera Carla Cuccu. Dice Agus: "Su
temi come questi non si può essere ambigui. L'esecutivo dovrebbe
ascoltare le associazioni di pazienti, i sindacati dei medici e
e il personale degli ospedali e agire con prudenza. Se la
riforma dovesse rimanere quella vista sinora il nostro dissenso
sarà forte", annuncia. Sulla stessa linea Carla Cuccu, che
invoca l'ascolto e spiega: "Un sistema di lavoro collaudato
verrebbe mandato in frantumi e non si capisce a quale scopo".
Tornando alla riforma, il governatore aspetta di acquisire le
osservazioni della maggioranza prima del via libera in Giunta e
dell'approdo del testo in commissione: si punta all'ok dell'Aula
entro l'anno con entrata a regime dall'1 gennaio 2020.
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