Hanno patteggiato quattro mesi di reclusione e sono stati rimessi in libertà, i sei tifosi polacchi arrestati per gli scontri e i danneggiamenti avvenuti in centro a Cagliari dopo l'amichevole tra la squadra rossoblù e la formazione del Pogoń Szczecin. Gli ultras hanno trascorso la notte nelle camere di sicurezza della Questura e si sono presentati in tribunale per essere giudicati con il rito direttissimo. Hanno poi scelto la strada del patteggiamento e sono stati scarcerati senza ulteriori misure cautelari. Proseguono le indagini degli specialisti della Digos per identificare le altre persone coinvolte nella rissa scoppiata nel quartiere della Marina, degenerata in una vera e propria guerriglia urbana. Tra questi ci sono anche alcuni supporter del Cagliari, tre dei quali denunciati, che hanno agito a volto coperto, brandendo bottiglie, spranghe e cinture, innescando così la reazione della tifoseria avversaria.
GUERRIGLIA URBANA NEL QUARTIERE DI MARINA - Sono sei i tifosi polacchi arrestati per il raid vandalico e gli scontri avvenuti ieri notte in pieno centro storico a Cagliari dopo la partita amichevole Cagliari-Pogoń Szczecin, squadra che milita nella prima divisione polacca. La Polizia ha anche denunciato tre supporter rossoblù. Al termine del match finito 3-1 a favore dei padroni di casa, una trentina di tifosi polacchi ha raggiunto il quartiere della Marina, devastando l'esterno di alcuni locali e lanciando bombe carta e petardi. Molti di loro erano ubriachi.
Prima dell'inizio della gara si erano già registrati momenti di tensione fuori della Sardegna Arena con la tifoseria del Cagliari, poi la guerriglia urbana in centro. I polacchi si sono fermati prima nella zona di piazza Yenne, tra urla, schiamazzi e cori, poi si sono addentrati tra le viuzze della Marina. Qui hanno incrociato un gruppetto di ultrà rossoblù e dopo alcuni insulti, sono venuti alle mani. Ne è scoppiata una rissa, degenerata in guerriglia urbana e danneggiamenti. Il gruppo di supporter della squadra polacca ha lanciato e distrutto sedie e tavolini di due ristoranti tra via Sardegna e via Cavour, terrorizzando gli avventori e i proprietari dei locali, alcuni dei quali per precauzione hanno sbarrato le porte barricandosi all'interno. Sul posto è intervenuta in massa la Polizia: i tifosi polacchi sono stati bloccati e portati in Questura e sei di loro sono stati arrestati. Denunciati anche tre ultrà del Cagliari.
LE ACCUSE - Sono accusati di rissa aggravata e danneggiamento i sei tifosi polacchi arrestati dalla Polizia dopo la guerriglia urbana scoppiata nel centro storico di Cagliari al termine della partita amichevole con il Pogoń Szczecin. In manette sono finiti Michal Kosidlo, 30 anni, Maciej Zbigniew Kaspizkyk, di 43, Martin Krzysztof, di 35, Marcin Baran, di 43, Tomasz Adamiak, di 37, e Tomasz Krzych, di 47. I sei, dopo essersi scontrati con un gruppetto di tifosi rossoblù che avevano i volti coperti e brandivano cinture, bottiglie di vetro e bastoni, si erano rifugiati in un B&B mentre la Polizia e gli uomini del Reparto Mobile intervenivano per sedare la rissa. Gli agenti della Digos li hanno rintracciati e arrestati. I tre cagliaritani, invece, sono stati denunciati per lo scontro avvenuto poco prima dell'inizio del match davanti alla Sardegna Arena. Proseguono gli accertamenti della Digos, con il contributo della Polizia Scientifica, per identificare ulteriori responsabili di quanto accaduto e valutare nei loro confronti l'emissione di provvedimenti opportuni.
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