"E' come se mi svegliassi da un brutto sogno". Marco Carta, cantante e vincitore di Amici e del Festival di Sanremo, affida ai social network - dove conta più di 700 mila follower - le sue parole dopo essere stato assolto a Milano dall'accusa di avere rubato sei magliette alla Rinascente. "Adesso posso riprendere ancora più forte la mia musica e le mie giornate, ora posso tornare a sorridere", si legge nel suo post di ringraziamento alla famiglia, agli amici, al fidanzato e anche ai suoi avvocati che gli hanno anticipato la notizia per telefono, facendolo scoppiare in lacrime di gioia.
I guai giudiziari di Carta, nato a Cagliari, erano cominciati lo scorso 31 maggio, quando era stato arrestato sulla soglia del grande magazzino al centro della città insieme ad un'amica, l' infermiera 53enne Fabiana Muscas, dopo che la placca adesiva all'interno delle t-shirt aveva fatto scattare l'allarme. Dopo una notte ai domiciliari, il giudice Stefano Caramellino - lo stesso che lo ha assolto - aveva deciso di non convalidare l'arresto per lui ma solo per la donna, che era stata ritrovata in possesso della refurtiva. Entrambi sono comunque finiti a processo ma le due posizioni sono state separate alla prima udienza, poiché l'infermiera ha deciso, d'accordo con il suo legale Giuseppe Castellano, di chiedere di essere ammessa all'istituto della messa alla prova, ovvero di potere svolgere lavori di pubblica utilità.
In udienza, svoltasi a porte chiuse per via della scelta del rito abbreviato (che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna), sono stati proiettati i video delle telecamere di sorveglianza. Immagini considerate decisive sia dal pm Nicola Rossato, secondo il quale in quei fotogrammi è contenuta la prova della colpevolezza di Carta, che dai difensori, gli avvocati Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta. Il pubblico ministero aveva quindi chiesto una condanna a 8 mesi di carcere e a 400 euro di multa, al termine di una requisitoria in cui ha sostenuto che i due avevano rilasciato dichiarazioni contraddittorie.
E in cui ha continuato fino all'ultimo a sostenere la colpevolezza di entrambi gli imputati. Dopo l'assoluzione, il pm Rossato ha lasciato l'aula senza rilasciare commenti ai cronisti, ma da quanto è trapelato impugnerà la sentenza, le cui motivazioni saranno depositate tra 30 giorni. "Il dato è talmente certo che siamo sicuri che la vicenda finirà qui", hanno invece sostenuto i difensori.
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