Sono pronti a restituire la fascia tricolore, i 52 sindaci del Nuorese in lotta per il diritto alla salute. I presidi sanitari del territorio, da Nuoro a Macomer passando per Sorgono e Siniscola, sono al collasso e i cittadini, appoggiati dai sindaci, hanno deciso di alzare i toni della protesta. Durante la riunione degli stati generali del comparto, all'ospedale San Francesco, i presidenti dei quattro distretti hanno bocciato senza appello il piano sanitario triennale presentato dai vertici dell'Azienda sanitaria.
"Ci hanno proposto lo stesso piano che avevamo già respinto l'anno scorso - spiega all'ANSA Silvia Cadeddu, sindaca di Birori e presidente della conferenza socio sanitaria che rappresenta i quattro distretti - In questo territorio manca tutto, dal personale alle attrezzature, sia al San Francesco di Nuoro che a Sorgono, ma anche nei poliambulatori dei singoli distretti. E poi scarseggiano un dappertutto i servizi di base. Ora cerchiamo una interlocuzione con l'assessore Nieddu". "Sappiamo che la Giunta - ricorda la sindaca - sta lavorando alla riorganizzazione della rete ospedaliera: noi diciamo fin d'ora che vogliamo incidere sugli atti di indirizzo politico che ci riguardano. Se non verranno accolte le nostre richieste metteremo in piedi atti di protesta clamorosi. Adesso basta, la salute non è un bene a cui si può rinunciare, su questa materia nessuno è disposto più a chiudere un occhio".
"Vogliamo dire la nostra sulla riorganizzazione dei servizi territoriali e della rete ospedaliera - ribadisce Cristina Sedda, sindaca di Ovodda e presidente del distretto di Sorgono - Puntiamo a una sanità degna di questo nome, che attualmente non abbiamo. Questo piano triennale ha dato il colpo di grazia a una situazione già zoppicante, siamo all'abbandono dei servizi di base: non abbiamo più medici, pediatri, poliambulatori. La nostra voce - promette - si leverà in tutte le sedi utili a far valere i nostri diritti".
TONARA SENZA IL MEDICO DI BASE - A Nuoro sono arrivati anche i cittadini di Tonara, nel Mandrolisai, che da oltre due settimane protestano contro la mancata sostituzione del medico del paese, andato in pensione. "Ci sono 500 persone scoperte - spiega Irene Peddes, portavoce del comitato nato a sostegno della vertenza - Siamo pronti ad occupare il Comune se non ci daranno risposte in tempi brevi - promette - Nel nostro territorio, poi, si sta delineando anche la chiusura dei punti di prelievo, utili soprattutto ad anziani e disabili, e dei poliambulatori di Aritzo e Desulo. Per non parlare delle condizioni dell'ospedale di Sorgono. Noi non ci stiamo: non ci interessano i numeri, abbiamo diritto alla salute ed è compito delle istituzioni far cambiare la legge se si scopre sbagliata".
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