Avrebbe potuto esplodere la bomba trovata lo scorso 15 ottobre davanti al Tribunale di Cagliari. La Polizia Scientifica ha infatti rinvenuto all'interno del pacco - un involucro con tanto di tastiera numerica e la scritta "seconda bomba" - tracce di esplosivo sulle quali sono ancora in corso accertamenti per individuarne la tipologia. Inoltre, gli specialisti hanno scoperto sulla superficie dell'oggetto dei frammenti di impronte digitali, su cui stanno lavorando per poterle ricondurre alla persona che ha maneggiato l'ordigno.
Nel frattempo proseguono le indagini della Digos e della Polizia anche sui possibili moventi che hanno portato all'intimidazione. Che non è stata l'unica: due giorni dopo, il 17 ottobre, era scattato un nuovo allarme bomba sempre in tribunale dopo l'arrivo di una telefonata anonima che segnalava un ordigno all'interno del palazzo. Stavolta, però, le verifiche condotte dagli artificieri non avevano portato a niente.
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