No alle ipotesi di tariffe differenziate rispetto alle altre Regioni per i servizi di distribuzione del gas in Sardegna. L'indicazione perentoria arriva dalla Regione nelle controdeduzioni inviate oggi sul documento di Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che il 15 ottobre scorso aveva prospettato un ambito tariffario separato per l'Isola. E questo avrebbe l'effetto di aumentare i costi in bolletta per i cittadini sardi. La Regione chiede adesso di rivedere questa ipotesi e di "garantire agli utenti civili e industriali delle zone non ancora metanizzate, e in condizioni particolari di svantaggio, il diritto a poter disporre del gas naturale a prezzi sostenibili". Questo, anche "nel'ottica del perseguimento della decarbonizzazione".
L'assenza di metano, infatti, "comporta l'impiego di vettori altamente impattanti sull'ambiente", spiegano da viale Trento. No, dunque, a un ambito separato mentre si ribadisce "la richiesta di valutare l'ipotesi di accorpamento all'ambito centrale (Toscana, Umbria e Marche) o centro-sud orientale (Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata)". Oltretutto, spiega l'amministrazione Solinas, "la perequazione risulta necessaria per compensare le intrinseche criticità derivanti dalla condizione geografica e di mercato". "La Sardegna - si legge nel documento inviato ad Arera - sconta uno svantaggio derivante dalla condizione di insularità e dalla conseguente difficoltà di approvvigionamento del gas naturale, dal ritardo infrastrutturale, dalla ridotta dimensione del mercato e dalla scarsa concorrenza con possibile creazione di monopoli".
M5S, NON CONTRARI AL METANO MA ALLA DORSALE - "Noi siamo sempre stati non contrari al metano in Sardegna, ma alla dorsale. Questo perché da qui al 2050 gli obiettivi sono altri: si eliminerà, dopo il carbone, anche il metano. Il gas oggi serve, è vero, ma la corsa avrebbe una vita di soli trent'anni". Lo ha detto il deputato del M5s Andrea Vallascas, sul tema dell'energia, questo pomeriggio durante la visita del vice ministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, allo stabilimento Ichnusa di Assemini.
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