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Teatro Massimo,debutta Randagi di Cavosi

Teatro Massimo,debutta Randagi di Cavosi

Pièce in prima nazionale, nasce da un laboratorio con 9 attori

CAGLIARI, 20 novembre 2019, 19:30

Redazione ANSA

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Da un laboratorio teatrale a una prima nazionale. E' stato un felice incontro quello tra regista e "allievi" dello stage dedicato a nove attori di riferimento di Sardegna Teatro tenuto da Roberto Cavosi. Da quell'esperienza è nato "Randagi", drammaturgia e regia dello stesso Cavosi e debutto dal 22 novembre all'1 dicembre, al Teatro Massimo di Cagliari, nuova produzione di Sardegna Teatro. In scena Daniel Dwerryhouse, Eleonora Giua, Noemi Medas, Miana Merisi, Paolo Meloni, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu, Marco Spiga, Luigi Tontoranelli.
    "L'incontro è stato estremamente fruttuoso al punto che appena rientrato a Roma, dove vivo, ho elaborato un testo appositamente scritto per quegli attori - spiega il regista e drammaturgo - attraverso un secondo laboratorio ho potuto verificare con lo stesso gruppo la validità del testo e le varie possibilità sia interpretative che di regia. È risultato quasi naturale pensare ad una vera e propria messa in scena", osserva.
    "Il lavoro propriamente di palcoscenico comincia così nel migliore dei modi - aggiunge - attraverso una conoscenza reciproca ed approfondita tra attori e regista".
    Una cittadina di provincia, un gruppo di amici e una passione comune, il Karaoke. Una dimensione di spensieratezza sconvolta dal rapimento della più giovane del gruppo. Crollano le certezze e la normalità della vita e tutti, familiari e amici, smarriscono l'equilibrio necessario per sopportare il peso di quel dolore. La loro vita, ineluttabilmente, si disegna ogni giorno di più come quella di cani randagi allo sbando. Ruota attorno a questa vicenda lo spettacolo, occasione per il regista di "analizzare una comunità ristretta: il "coro". Un coro di persone che si guardano continuamente e anche sospettosamente tra loro - evidenzia Cavosi - e che, messe alla prova, da un evento così luttuoso entrano profondamente in crisi, smascherando il dolore, la crudeltà e le speranze riposte in ognuno di loro".

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