La Regione è pronta a mettere in
campo "marmo bond", simile al pecorino bond utilizzato in
agricoltura, per consentire agli imprenditori del settore
lapideo di avere un'anticipazione sul prodotto e quindi
liquidità per le imprese in crisi. La Regione in cambio avrà in
garanzia il marmo stoccato e non ancora venduto. L'idea,
spiegata dall'assessore regionale del Bilancio Giuseppe
Fasolino, sentito in audizione dalla Commissione Attività
Produttive del Consiglio regionale. Il parlamentino presieduto
da Piero Maieli ha ricevuto una folta delegazione degli
imprenditori del marmo di Orosei. Alla seduta erano presente
anche le assessore dell'Industria e del Lavoro, Anita Pili e
Alessandra Zedda.
"A lungo termine - ha aggiunto Fasolino - potremo, invece,
prevedere un intervento per la riduzione delle tassazione
intervenendo anche sulla quota Irpef. Sulla questione sarà
creato un gruppo di lavoro per cercare di individuare le
soluzioni migliori".
Per le imprese del settore la Regione ha inoltre allo studio
alcuni bandi dedicati: "Stiamo preparando un intervento per la
infrastrutturazione tecnologica delle aree industriali con la
posa della fibra ottica - ha annunciato l'assessora Pili - un
altro bando potrebbe invece riguardare l'innovazione del
processo produttivo".
Uno stralcio del settore marmo dal Piano del rilancio del
nuorese ha invece invocato l'assessora Zedda: "Dobbiamo avere il
coraggio di concentrarci su interventi immediatamente
realizzabili. Il marmo di Orosei rappresenta un prodotto di
qualità che deve essere assolutamente valorizzato. Mettiamo a
correre i soldi già stanziati in tempi rapidi".
"Nel distretto di Orosei - hanno spiegato il presidente di
Confindustria Giovanni Bitti e l'amministratore della Simc di
Orosei Gianni Buonfigli - il comparto occupa, tra dipendenti
diretti e indotto, circa 1100 lavoratori. Oggi le nostre imprese
devono fronteggiare la concorrenza spietata di altre nazioni,
come la Turchia, dove negli ultimi anni sono state aperte oltre
duemila cave in cui spesso si opera senza le regole stringenti
vigenti in Italia".
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