Finora il sardo a messa è potuto
entrare nelle para-liturgie (canti e preghiere di
accompagnamento) e nella liturgia. Ma non nella parte della
consacrazione. Ora si va verso la messa tutta in limba: c'è una
commissione che coinvolge anche Università di Cagliari e Curia
che, con il benestare del Vaticano, sta lavorando agli ultimi
dettagli per la traduzione della parte mancante. E presto
dovrebbero arrivare tutte le autorizzazioni per la celebrazione
integralmente in sardo. La novità è stata annunciata durante la
presentazione della manifestazione internazionale di poesia
sarda con ospiti baschi, corsi e sudamericani Musas e Terras.
Il docente dell'Università di Cagliari Duilio Caocci ha
confermato che della commissione fa parte Antonio Piras,
ordinario dell'ateneo del capoluogo, esperto in letteratura
cristiana antica. Qualche messa in sardo - ma senza la
consacrazione in limba - è già stata celebrata con apposite
deroghe. Ma ora il cerchio si chiude.
"Siamo fiduciosi - ha spiegato lo studioso Paolo Zedda,
direttore artistico di Musas e terras - le interlocuzioni sono
positive". Il calendario della manifestazione, su questo tema,
prevede per il 14 dicembre un seminario scientifico dedicato al
Canto sacro nella tradizione della Sardegna, coordinato dalla
Pontificia Facoltà Teologica e dalla Fondazione Sardinia.
Si tratterà del canto liturgico e paraliturgico e della
presentazione di un corpus adatto alle celebrazioni in lingua
sarda. Prevista per il 15 dicembre alla basilica di Bonaria una
processione con i canti delle confraternite e, a seguire, la
celebrazione della santa messa in sardo, accompagnata dai cori a
cuncordu e dalle launeddas. Le funzioni religiose sono
coordinate dalle confraternite di Cagliari e Quartu. "Anche il
Papa - ha detto Nino Porcu dell'associazione Campos - ha
invitato tutti i popoli a cantare e a pregare nella propria
lingua. E questo è importante che avvenga anche in
sardo".
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