di Gian Mario Sias
Ci sarebbe dovuta essere una conferenza stampa per annunciare la stazione Summer più ricca di sempre e per celebrare la riapertura del traffico aereo dopo il rifacimento della pista dell'aeroporto di Olbia. Più lunga e pronta per flussi di traffico crescenti anche nei mesi di spalla alla stagione estiva. La società di gestione dello scalo, la Geasar, è arrivata puntuale al doppio appuntamento, chiudendo per tempo gli accordi coi vettori che quest'estate dovrebbero operare nell'aeroporto internazionale "Costa Smeralda" e completando il restyling della pista. Ma oggi la conferenza stampa non ci sarà: l'emergenza pandemica da Coronavirus ha stravolto tutto e costringe la società che gestisce lo scalo gallurese al rinvio.
Il varo della programmazione estiva slitta di almeno due settimane. Del network che si sarebbe dovuto arricchire tra gli altri con i collegamenti europei per Norimberga, Berlino e Marsiglia e quelli italiani per Pisa e Ancona si saprà solo nei prossimi giorni, perché il "Costa Smeralda" dovrà restare chiuso sino al 25 marzo, essendo tra quelli temporaneamente bloccati dal ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, su suggerimento dell'Enac. Nell'elenco degli aeroporti bloccati dal Coronavirus c'è anche Linate, collegato a Olbia in continuità territoriale, cruciale per la rete disegnata dal management di Geasar. Tra le novità già trapelate ci sono il Norimberga operato dal 23 maggio dai turchi di Corendon Airlines Europe e il Berlino dall'1 giugno con la tedesca Condor. E dal 12 giugno si dovrebbe volare per Marsiglia con Volotea, che teoricamente collegherà Olbia a Pisa dal 29 maggio e Ancona dal 12 giugno.
Purtroppo i condizionali sono obbligatori. L'unica certezza è che Geasar ha finito la realizzazione ex novo della pista nei tempi stabiliti. La pista è passata da 2mila e 445 a 2mila e 745 metri. Quando tutto tornerà alla normalità, l'opera da 36milioni di euro realizzata dalla Pavimental, società specializzata del Gruppo Atlantia, col contributo di eccellenti realtà locali, Olbia potrà accogliere Boeing 737, 787 e 777 e Airbus 319, 320 e 330, cimentandosi su collegamenti sino alle 3mila miglia nautiche e mettendo nel proprio mirino gli Usa e l'Oriente.
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