Braccio di ferro tra autonoleggiatori e società di gestione dell'aeroporto di Cagliari. Pomo della discordia, il rinnovo del contratto di subconcessione degli spazi a disposizione, scaduto lo scorso 31 dicembre. Ma ora l'emergenza coronavirus sta complicando tutto.
Gli autonoleggiatori contestano - tutto era cominciato prima dello scoppio dell'epidemia - l' aumento del canone. E - riassumono in una nota - hanno chiesto l'apertura di una trattativa. "Ma ora - spiegano - il legale della Sogaer ci ha intimato di sottoscrivere il contratto o di lasciare gli uffici entro il 9 aprile". La Sogaer, tramite il direttore commerciale David Crognaletti, però precisa: "Abbiamo inviato da ottobre ad aprile due proposte cercando di venire incontro alle loro esigenze - dice all'ANSA - Ma non è mai arrivata una controproposta. Il problema degli uffici è molto semplice: senza il contratto firmato e senza il tesserino in aeroporto non si può operare. Sempre pronti a trovare una soluzione. Con quindici operatori un accordo è stato trovato. Con otto no. Ripeto: non è dipeso dalla nostra volontà. Le nostre proposte tengono conto anche dal difficile momento che stiamo vivendo". Tra gli operatori cresce la preoccupazione. "Superfluo ricordare - spiegano - che i danni e le conseguenze economiche dalla chiusura diotto aziende comporterebbe non solo la distruzione della piccola e media impresa sarda con la conseguenza di favorire un monopolio delle multinazionali, ma soprattutto la perdita di almeno un centinaio di posti di lavoro tra operatori fissi, stagionali e attività connesse (lavaggi, officine meccaniche, gommisti, manutentori, ecc.)".
Le richieste: "essere tutelati nel poter rinegoziare il contratto quando l'emergenza sarà terminata, presumibilmente quindi in coincidenza dell'abolizione delle restrizioni imposte alla collettività e alla effettiva operatività dell'aeroporto". E c'è in campo un'altra proposta. "Come avvenuto in tutte le altre realtà al di fuori della Sardegna - chiedono gli autonoleggiatori - vorremmo che in questa fase di stallo totale, ci venissero bloccati i pagamenti del canone di sub-concessione e che la futura rinegoziazione tenesse conto del fatto che saranno necessari degli anni per ammortizzare le perdite subite".
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