Il movimento indipendentista Caminera Noa lancia la proposta dello screening di massa per tutti i sardi per rendere la Sardegna virus free zone. La forza politica popolare sarda affida a tre video letti da tre attiviste l'ipotesi dell'iniziativa e punta il dito contro il "forte ridimensionamento del servizio sanitario sardo che ha indebolito le grandi strutture ospedaliere e ha portato alla chiusura di ben 11 piccole, che in questo frangente sarebbero state salvavita per la popolazione". Caminera Noa propone "un piano di screening a tappeto, con tutti i mezzi a disposizione, tamponi, test o qualsiasi altro strumento ritenuto efficace allo stato attuale da studi scientifici, partendo ovviamente dalle categorie in prima linea nel fronteggiare l'emergenza e dalle categorie a rischio, che spesso coincidono. Il piano di screening - prosegue il movimento - potrebbe permetterci la riapertura graduale e monitorata; contemporaneamente tutelerebbe sia i soggetti non infetti, che potrebbero riprendere le loro attività quotidiane, sia i soggetti a rischio che gli eventuali asintomatici". Ma come finanziare lo screening? "Oltre a alle risorse già previste allo scopo dal Ministero della salute e a usufruire di parte dei fondi già destinati dal bilancio regionale alla sanità pubblica e privata, la Regione potrà dotarsi di tutto l'occorrente (macchinari, personale medico dedicato, kit diagnostici appropriati) usando i fondi destinati al Mater Olbia e alle altre cliniche private, bloccando e fiscalizzando i fondi già stanziati per il biennio 2020-2021, circa 130 milioni di euro".
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