Varietà cinesi di tè nero coltivate in Sardegna con sistemi innovativi e agricoltura di precisione. Si chiama "La via del tè: dalla Cina alla Sardegna, agricoltura solidale e innovativa" il progetto di cooperazione agricola che coinvolge le Cooperativa Sociali Alea e Is Terras Birdis e l'Istituto Agrario di Tortolì guidato da Gian Battista Usai, referente del progetto. L' iniziativa si avvale del contributo della Fondazione di Sardegna.
"L' Isola per il suo clima mite e temperato per gran parte dell' anno è stata selezionata a livello nazionale anche per la coltivazione di questa coltura di pregio", spiega Usai. Il primo passo è stato la creazione di un giardino del tè cinese in Sardegna, con la coltivazione di piantine in alcuni terreni in Ogliastra. Ha coinvolto studenti e giovani che hanno partecipato a un percorso di inserimento lavorativo.
"Il progetto si inserisce all'interno del più ambizioso "Via della seta" e coinvolge quindi istituzioni più importanti come il Ministero dell' Agricoltura. Gli imprenditori trasferiranno saperi, tecnologie, materiale tra cui le piantine di tè nero e i fondi per far ripartire il laboratorio di fitopropagazione fermo da anni- spiega il preside- l' intento è infatti quello di riprodurre le piantine che arrivano dalla Cina attraverso la micropropagazione". Gli esperti dalla Cina lavoreranno a diretto contatto con gli agronomi della scuola."Si tratterà poi di verificare nel tempo se la sperimentazione va in porto - conclude Gian Battista Usai- e se queste coltivazioni hanno un futuro nei terreni delle cooperative e della scuola e in Sardegna".
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