Un crollo dell' 85% del fatturato segna il "giugno nero" del settore turistico del nord Sardegna.
Lo certificano i dati diffusi da Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari sull'avvio della stagione 2020. Un'annata che per diversi hotel non inizierà per nulla: "Una minoranza qualificata degli alberghi quest'anno ha deciso di non aprire, rimandando direttamente al 2021 la ripresa dei lavori", spiega il presidente provinciale di Federalalberghi, Stefano Visconti.
"Una scelta imprenditorialmente obbligata e sofferta al tempo stesso, determinata dall'emergenza sanitaria e dall'impoverimento delle presenze turistiche che quest'ultima ha generato", continua Visconti. Dei 95 iscritti su 110 totali operanti in provincia di Sassari, la gran parte ha deciso di riaprire i battenti. Per le strutture riaperte a giugno, circa il 50% del totale, i fatturati si sono stabilizzati nell'intorno del 15% di quelli storici consolidati. "A luglio le strutture aperte sono circa l'ottantacinque per cento del totale, e le produzioni si attesteranno nell'intorno del 20-25% delle omologhe del mese di luglio 2019. Per agosto, forse qualche speranza in più, visto che le richieste comunque stanno arrivando. Nella migliore delle ipotesi le produzioni mensili non supereranno il 35% di quelle relative al mese di agosto 2019", precisa Visconti.
E anche settembre promette poco di buono: "Settembre non riserverà delle liete sorprese agli albergatori sardi, anche perché i tour operator si stanno concentrando a pianificare la stagione turistica 2021 considerando persa quella in corso".
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