Due articoli, il 17 sullo scorporo del Microcitemico e dell'Oncologico dal Brotzu di Cagliari e il 41 su un piano di interventi per gli ospedali minori. La maggioranza ha deciso di rinviarne l'approvazione a settembre, forse già martedì 1, a quel punto la riforma che ripristina le otto vecchie Asl in Sardegna potrà essere varata.
Nell'ultima seduta il Consiglio regionale ha discusso e votato 47 dei 50 articoli del testo unificato, l'ok ai primi due era arrivato martedì. Diversi gli emendamenti passati. Su tutti quello della Giunta alla norma finanziaria indicata nell'articolo 49 che - ha spiegato in Aula il presidente della Regione Christian Solinas - "dà la possibilità di utilizzare i fondi dell'accordo sottoscritto col governo per la partita entrate per finanziare le nuove realizzazioni di ospedali previste dall'articolo 40 e le nuove ristrutturazioni disciplinate dal 41. Questo significa che potremo andare ben oltre i venti milioni previsti".
Tra le ultime proposte di modifica che hanno avuto il via libera, una riguarda lo stanziamento di 250mila euro per contribuire alla conservazione delle raccolte del patrimonio genetico dei sardi, anche istituendo una specifica Fondazione.
Via libera anche a un emendamento dell'opposizione che fa ritornare sotto il controllo del Consiglio regionale la rete ospedaliera, cioè il numero dei posti letto per ospedali. Un altro ancora riguarda la nascita del coordinamento regionale dei futuri direttori generali dell'Ares, delle otto Asl, del Brotzu e delle Aziende universitarie. È stato approvato anche il potenziamento del servizio di emergenza-urgenza negli ospedali disagiati: questo emendamento - portato dalla Giunta su proposta del capogruppo della Lega Dario Giagoni - "definisce il posizionamento dei mezzi di soccorso di base e avanzati tenendo conto delle caratteristiche di alcune zone svantaggiate".
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