Mentre in ambito nazionale diminuiscono gli incidenti stradali, la Sardegna va in controtendenza: nel 2019 si sono verificati 3.633 sinistri, con un aumento del 5% rispetto all'anno precedente, 71 vittime e 5.374 (+6,5%). Si riduce, invece, il numero dei morti (-32,4%), così come nel resto del Paese. Il numero maggiore di incidenti nel Sassarese, 1.390, che detiene, insieme al Sud Sardegna, anche il triste primato dei decessi (17). Lo rileva l'Istat nel Focus annuale.
Riguardo l'incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) deceduti in incidente stradale, in Sardegna il dato è inferiore alla media nazionale: 36,6% contro il 45,2%. Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che hanno avuto nell'incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni) il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nell'Isola è inferiore nel 2019 a quello nazionale: 38% contro 49,6%. Negli ultimi nove anni (2010-2019), però, l'incidenza di pedoni deceduti è aumentata in Sardegna da 10,4% a 14,1%, nel resto del Paese da 15,1% a 16,8%.
L'Istat analizza anche il costo dell'incidentalità con danni alle persone è stimato in quasi 17 miliardi di euro per l'intero territorio nazionale (279,5 euro pro capite) e in più di 373 milioni di euro (228,5 euro pro capite) per la Sardegna; la regione incide per il 2,2% sul totale nazionale Tra le strade ritenute "più pericolose", la Statale 131 con 6 decessi e 351 feriti e l'indice di mortalità pari a 2,5 in calo rispetto al 2017 (5,5). Poi la SS125 con 6 morti vede passare l'indice di mortalità da 4,7 nel 2018 a 5,7 nel 2019. Spicca anche la SS129 con l'indice di mortalità pari a 9,8 e 4 decessi.
L'indice di mortalità cresce nei comuni di Siniscola, Tertenia, Bolotana e Burcei, diminuisce a Olbia, Quartu S.Elena e Sanluri. Indice azzerato, invece, nei comuni di Arzachena, Assemini, Villaputzu, Villaspeciosa, Sant'Andrea Frius e Fordongianus. Infine, secondo il focus, nel 2019 il maggior numero di incidenti (2.173, il 59,8% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 23 morti (32,4% del totale) e 2.985 feriti (55,5%) e soprattutto nei periodi estivo e autunnale in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza.
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