Presidio dei metalmeccanici a Cagliari, davanti alla sede di Confindustria, in occasione dello sciopero generale nazionale dei lavoratori del settore per la rottura delle trattative sul rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre 2019. In Sardegna sono oltre 4.200 le maestranze coinvolte nel comparto: la maggior parte nell'area di Cagliari, tra Assemini e Sarroch, poi nel Sulcis e nel Sassarese.
Dopo i picchettaggi alla Sarlux, alla centrale Enel di Portovesme, davanti alla Sideralloys e alla Portovesme srl, un'ottantina di delegati sindacali di Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovati in piazza per chiedere la ripresa delle trattative con Federmeccanica interrotte agli inizi di ottobre. "L'astensione dal lavoro non riguarda l'orario ordinario, che viene garantito, ma le ore di flessibilità e dello straordinario - spiega all'ANSA Roberto Forresu della Fiom Cgil - i lavoratori sollecitano aumenti saliariarti e più sicurezza nei luoghi di lavoro".
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