"Il parere del Comitato tecnico scientifico sardo c'è ed è favorevole". Sono le prime indiscrezioni che si apprendono da fonti giudiziarie in Procura a Cagliari sull'inchiesta per epidemia colposa aperta dopo la trasmissione Report sull'ordinanza del governatore Christian Solinas che l'11 agosto diede il via libera alla riapertura delle discoteche in Sardegna, con il conseguente incremento di contagi. Il giorno dopo il blitz della polizia alla Regione per acquisire i documenti emergerebbe dunque che l'ordinanza sarebbe arrivata dopo la mail favorevole di uno degli esperti che, però, avrebbe parlato anche a nome degli altri.
L'indagine della Procura, dunque, secondo quando apprende l'ANSA, va verso l'archiviazione, almeno per quanto riguarda la parte sul reato di epidemia colposa. Sono due, forse tre, le persone informate sui fatti che verranno sentite nelle prossime ore dal pool di magistrati guidati dall'aggiunto Paolo De Angelis (composto dai sostituti Daniele Caria, Guido Pani e Maria Virginia Boi), ma solo dopo che gli investigatori studieranno le carte acquisite ieri in Regione. Si tratta dei consiglieri regionali che a Report hanno ipotizzato pressioni da parte dei gestori delle discoteche per non farle chiudere. Un esame che però potrebbe chiudersi già in poche ore, visto che l'email cruciale - quella col parere favorevole - sarebbe già nelle mani degli inquirenti.
Nel frattempo la Procura di Tempio Pausania - competente per il territorio della Gallura - sta effettuando un'indagine per capire se ci sia realmente stato un incremento dei contagi così da verificare se esista un eventuale nesso di causalità tra apertura delle discoteche e diffusione dell'epidemia in Sardegna.
SOLINAS, MACCHINA DEL FANGO SULLA SARDEGNA. Il documento del Comitato tecnico scientifico sardo con il parere negativo sull'apertura delle discoteche "l'ho letto solo in queste ore, e rientrava in una corrispondenza interna con l'assessorato regionale alla Sanità: era riferito a un'altra vicenda, a delle linee guida mai emanate in seguito. Il 6 agosto non c'era alcuna ordinanza regionale e le discoteche erano aperte in virtù del Dpcm in tutta Italia". Lo afferma il governatore della Sardegna, Christian Solinas, in un'intervista a Repubblica in cui denuncia: "Si è messa in moto la macchina del fango per colpire una regione che è più sana di altre".
In merito all'ordinanza regionale sulla riapertura delle discoteche, datata 11 agosto, "il Cts, esprimendosi su altri documenti, aveva proposto sei motivi di criticità, che sono stati tutti soddisfatti nella stesura della successiva ordinanza", spiega Solinas. "Il provvedimento tiene conto, poi, di due elementi fondamentali. Primo, i dati sanitari. Il tasso di contagio era prossimo allo zero. Il secondo è l'ordine del giorno del Consiglio regionale con cui si impegnava la giunta ad adottare atti idonei alla riapertura dei locali. Ad avermi convinto più di altri - racconta il governatore - è stato l'intervento di Massimo Zedda dei Progressisti con cui si paventava il rischio di ordine pubblico, oltre che sanitario, per via delle tante feste private e fuori controllo, degli assembramenti in spiaggia e piazze che si sarebbero tenuti nel nostro territorio a ridosso di Ferragosto in caso di mancata riapertura dei locali".
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