Nasce il Comitato promotore
Sebadas di Sardegna Igp. In campo dieci imprese artigiane del
settore della pasta fresca. Prima mossa? L'organismo ha già
inoltrato la richiesta di Indicazione geografica protetta al
ministero delle Politiche Agricole e all'assessorato regionale
dell'Agricoltura. Tra i promotori figurano i maggiori produttori
isolani: la pasticceria La casa della nonna di Bolotana, il
Laboratorio di pasta fresca e pasticceria di Richard Marci di
Cardedu, il pastificio Contini srl di Santa Giusta, il
pastificio Calitai di Cagliari, Il pastificio Antonio Cossu srl
di Iglesias, la ditta I Sapori d'Ogliastra di Vito Arra, il
panificio La fornarina di Marco Orrù di Cagliari, il
Biscottificio Demelas di Stintino e La Sfoglia d'Oro di Sassari.
Pur essendo realizzate a base di pasta fresca ripiena, le
sebadas si servono e si consumano come dolce. "Da anni lavoriamo
a questo progetto - spiega Franco Calisai, presidente del
Comitato promotore e titolare del pastificio La Sfoglia d'Oro di
Sassari- e ora, anche grazie al prezioso supporto della Cna
Alimentare Sardegna, puntiamo a far entrare le sebadas
nell'Olimpo delle eccellenze gastronomiche mondiali, con
l'acquisizione di una denominazione che è innanzitutto una
tutela per il consumatore, ma anche un modo per sottrarre il
prodotto a tentativi di usurpazione del nome".
Sono oltre 250 i pastifici nell'isola e molti di questi
producono questa specialità. La Cna ipotizza una produzione
complessiva media di 1.625.000 pezzi all'anno, pari a circa
1.300 quintali e oltre 1.300.000 euro di fatturato. Il numero di
dipendenti è di circa 150 e quello degli addetti, che comprende
anche titolari, soci e coadiuvanti, di 250. "Si tratta di un
settore importante che non solo rappresenta un'economia di
assoluto rilievo, ma che ha anche enormi potenzialità di
ulteriore sviluppo - sottolinea Maria Antonietta Dessì,
responsabile del settore alimentare della Cna - Le Sebadas di
Sardegna diverrebbero così il sesto prodotto di pasta alimentare
ad acquisire la denominazione europea Igp dopo la Pasta di
Gragnano, i Maccheroncini di Campofilone, i Cappellacci di
Zucca, i Culurgionis d'Ogliastra e i Pizzoccheri della
Valtellina".
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