"Estendete entro 15 giorni le concessioni balneari sino al 31 dicembre 2033 o vi commissariamo". È l'ultimatum dell'assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, ai sindaci di Cagliari, Quartu Sant'Elena, Olbia, Arzachena, Loiri Porto San Paolo e Posada, per i quali la proroga contrasta con le normative europee.
"La proroga è disposta dalla legge statale - precisa l'assessore - la Regione e gli altri enti competenti non hanno alcun potere discrezionale rispetto alla sua attuazione".
Per l'avvio delle diffide e della procedura di commissariamento canta vittoria Federbalneari Sardegna, che avoca a sé il merito del provvedimento della Regione. "Per la prima volta in Italia una Federazione chiede e ottiene il commissariamento di enti locali inadempienti - sottolinea il segretario Claudio Maurelli - . La diffida ai sindaci non si era mai verificata nella storia della politica regionale, ma siamo consapevoli di averle tentate tutte per evitare questo epilogo".
Per il presidente Mario Isoni, addirittura, quelle dei Comuni ostili alla proroga sono "prese di posizione fuori legge".
Soddisfatto anche il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Dario Giagoni. "La proroga tecnica voluta da alcune amministrazioni è intollerabile. Abbiamo espresso in più occasioni vicinanza al mondo della piccola e media impresa balneare sarda, che durante questo anno difficile non ha chiesto aiuti o interventi economici - prosegue Giagoni - ma un'estensione quindicennale delle concessioni comprensibile e lecita che consentirà loro investimenti e finanziamenti altrimenti preclusi e garantirà serenità ai lavoratori del comparto".
Quanto all'impasse creatosi tra Regione e Comuni, "la presa di posizione di alcuni enti locali è incomprensibile - conclude l'esponente della Lega - e altrettanto incomprensibile sarebbe stato il ritardo della Regione nel prendere posizione".
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