Battevano bandiera olandese e
riportavano sullo scafo i contrassegni di un porto fiammingo, ma
non erano registrate in nessuna nazione e, quindi, non potevano
navigare perché completamente fuori legge. Dieci imbarcazioni,
soprattutto barche a vela, per un valore complessivo di oltre un
milione di euro, sono state sequestrate dai militari della
Guardia di finanza del Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari,
coordinata dal comandante Alessandro Bucci, al termine di
un'operazione, denominata "Orange flag", eseguita ad ampio
raggio su tutto il territorio regionale.
I militari hanno eseguito una serie di controlli nei vari porti
della Sardegna, individuando le dieci imbarcazioni sospette. I
proprietari, al momento del controllo, hanno mostrato ai
finanzieri i documenti in lingua straniera, quale presunta
garanzia d'iscrizione della propria barca nel registro ufficiale
dell'Olanda. Ma è bastato un riscontro con le autorità olandesi
per capire che i diportisti non avevano alcun autorizzazione a
battere bandiera di quel Paese.
"La pseudo licenza - spiegano dalle Fiamme gialle - altro non
era che una mera registrazione ad un club nautico fiammingo, che
non ha nulla a che vedere con l'immatricolazione di
un'imbarcazione, ovvero il criterio di collegamento della nave
con l'ordinamento giuridico di uno Stato".
Non avevano il cosiddetto genuine link, cioè il collegamento e
la registrazione con uno Stato: una procedura obbligatoria che
garantisce anche il possesso dei requisiti di navigabilità e
sicurezza dei mezzi nautici. Sullo scafo, inoltre, sono stati
trovati falsi contrassegni di identificazione: i proprietari
sono stati deferiti alla commissione per i reati di navigazione.
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