Come i 4'33'' di silenzio di John
Cage, arriva a Milano la scultura che non esiste: è il Buddha in
contemplazione di Salvatore Garau, esponente della contemporary
art italiana. In piazza della Scala, è stato tracciato con il
gesso un quadrato che delimita il punto preciso della scultura,
che però non c'è. Ci sono però delle foto, e un video caricato
su YouTube che illustra il progetto.
"Come la musica, il canto o la preghiera - spiega Garau - ci
aiutano a vedere ciò che non vediamo, così anche solo un titolo
è sufficiente per farci vedere e percepire un'esistenza. Non
importa che sia visibile o non visibile, questa forma generata
col pensiero adesso è qui, sopra il quadrato bianco, ormai
esiste e resterà in questo spazio per sempre e il tempo non
potrà deteriorarla".
"Stiamo vivendo un momento - conclude Garau - in cui la
nostra fisicità, il nostro esserci è sostituito dalle nostre
immagini virtuali e dalla nostra voce (anche questa
impalpabile). Il nostro essere carne e ossa deve fare i conti
con l'assenza che è la vera presenza in questi tempi. Buddha in
contemplazione è un'opera libera per eccellenza; nessun permesso
è stato chiesto al comune, nessuna spesa di trasporto e di
manutenzione, nessun costo per l'acquisizione".
"Inoltre, ho realizzato la scultura e il video restando in
Sardegna. Il responsabile audio visivi della Scala, Nicola Urru,
sotto la mia regia ha fatto le riprese, montato e composto la
musica. Dal mio salotto ho seguito ogni millimetro della 'Messa
in opera'. Non si vede la scultura e neanche si è visto
l'artista, eppure - conclude - ci siamo entrambi. Questo è il
limite estremo che ho voluto toccare".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA