Il pubblico ministero di Cagliari
Emanuele Secci ha rinnovato oggi la richiesta di archiviazione
dell'indagine per inquinamento e disastro ambientale nell'area
del poligono di Teulada.
Davanti allla Gup del Tribunale, Alessandra Tedde, il magistrato
che per sette anni ha indagato sulle morti nell'area della base
militare e sull'inquinamento ha ripetuto che non sono emersi
elementi sufficienti a sostenere un processo: manca il nesso di
causalità tra le esercitazioni e le morti per neoplasie, così
come mancherebbero - sia in fatto che in diritto - gli elementi
per reggere un'ipotesi di disastro ambientale.
L'indagine era nata nel 2012 quando una ventina di residenti -
tutelati dagli avvocati Giacomo Doglio e Roberto Peara - aveva
presentato alcuni esposti segnalando l'insorgenza di alcune
patologie, come il linfoma di Hodgkin e alcune neoplasie che
sarebbero potute essere ricondotte all'inquinamento causato
dalla presenza del poligono. In realtà, la parte legata
all'ipotesi di omicidio colposo era stata stralciata e quasi
subito archiviata per l'impossibilità di dimostrare, come detto,
un nesso causale tra decessi e insorgenza delle patologie, ma
era rimasta in piedi l'ipotesi di disastro ambientale. Anche su
questo, poi, le consulenze degli esperti della Procura non hanno
evidenziato gli estremi del reato. In ogni caso, le indagini
della Procura di Cagliari avrebbero accertato lo stato di
compromissione della cosiddetta «Penisola Delta», il cuore del
poligono (un tassello di poco più di tre chilometri, ndr) dove
nel giro di pochi anni (dal 2009 al 2014) erano stati sparati
quasi 700mila colpi d'addestramento. Un'area - al momento
difficilmente bonificabile - dove sarebbero ancora presenti
proiettili, pezzi di bombe e altro materiale legato alle
esercitazioni militari, ma dove vige il divieto assoluto
d'ingresso.
Di diverso avviso gli avvocati di parte civile che si sono
opposti alla richiesta di archiviazione dell'inchiesta che ha
visto indagati anche alcuni capi di Stato maggiore che si sono
succeduti dal 2009 al 2014. A nessuno di loro - chiarisce il pm
- può essere imputato il disastro ambientale a titolo di dolo o
di colpa. Dello stesso avviso il difensore Guido Manca Bitti. La
giudice Tedde si è riservata.
Per tutta la mattina, mentre in tribunale si teneva l'udienza,
nelle scalinate del palazzo di giustizia alcune associazioni
antimilitariste e ambientaliste hanno tenuto un sit-in di
protesta con bandiere e striscioni. All'iniziativa ha
partecipato anche Sardigna Natzione.
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