Al via i vaccini per i dipendenti della Regione Sardegna che operano all'interno dell'assessorato della Sanità e scoppia la polemica sulle priorità. "La mail interna ha girato ieri sulle caselle di posta elettronica dei dipendenti, molti dei quali operano in smart working". Scrive su Facebook il consigliere regionale ed ex sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che va all'attacco del governatore Christian Solinas, sostenendo che "non esiste una spiegazione plausibile ma soprattutto non ci sono regole, non ci sono priorità, non c'è nessuna trasparenza".
"Il presidente della Regione decanta la macchina organizzativa messa in piedi in Sardegna per le vaccinazioni. Intanto - osserva - le somministrazioni agli over 80 vanno a rilento e la stragrande maggioranza dei pazienti deboli non sa ancora quando, come e dove riceverà la prima dose. Nel frattempo il presidente Draghi, in una delle sue poche uscite pubbliche, richiama le Regioni a un lavoro più attento rispetto alle priorità date dal piano nazionale e il commissario per l'emergenza Covid Figliuolo ha sul suo tavolo il caso dei ritardi nell'Isola in primo piano.
Mentre succede tutto questo, lunedì pomeriggio saranno vaccinati i lavoratori dell'assessorato regionale alla Sanità. Una vergogna, di cui il presidente deve rendere conto". "Il presidente dice che va tutto bene - conclude Zedda - Invece va tutto ad ingrossare la percentuale di vaccinati che rientrano nella categoria 'altri', attualmente pari al 20%, una cifra altissima visto il basso numero di dosi somministrate in Sardegna. Chi siano questi altri non si sa, il fatto certo è che i vaccini fatti ad 'altri' sono sottratti a chi ne avrebbe davvero diritto. Per urgenza, non per conoscenza".
ASSESSORE NIEDDU, DOSI A CHI E' IN PRIMA LINEA - "Da oltre un anno il personale dell'assessorato della Sanità sta gestendo molteplici aspetti dell'emergenza che lo Stato ha attribuito alla direzione generale. Oggi, con la pandemia in atto, chi pretende di ridurre il lavoro al suo interno ad attività amministrativa ordinaria è del tutto fuori strada. Dall'inizio dell'emergenza il personale degli uffici della direzione generale è in prima linea anche per il rapporto diretto con gli operatori sanitari impegnati sul fronte del virus, con grandi rischi”. Lo dichiara l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in merito alla polemica sulla vaccinazione del personale amministrativo dell'assessorato, sollevata dai Progressisti in Consiglio regionale.
"In Sardegna la campagna sta seguendo in modo puntuale le indicazioni stabilite a livello nazionale - aggiunge - Chi non rispetta le priorità del piano di vaccinazione commette un illecito. Non abbiamo niente da nascondere. Non è accettabile che si getti fango su chi ha sempre rispettato le regole".
“Ormai da tempo – prosegue Nieddu – tutto il personale tecnico-amministrativo è rientrato dallo smart working, alcuni lavorano sempre in presenza e altri lo sono a rotazione. La vaccinazione del personale amministrativo dell'assessorato – precisa l'assessore – coprirà una seduta già programmata che altrimenti sarebbe andata deserta a causa delle defezioni che si stanno registrando sul farmaco AstraZeneca. Purtroppo stiamo pagando sul piano organizzativo la diffidenza che è andata a generarsi sul farmaco di Oxford. In questa scelta non è stato commesso alcun abuso. Ciò che fa specie è che la vicenda sia stata strumentalizzata per generare un caso, con una gravissima mistificazione. Il vaccino AstraZeneca, infatti, non può essere somministrato né agli ultraottantenni, né alle persone fragili. Chi vuole far passare quanto accaduto come uno scippo alle categorie più vulnerabili diffonde una bugia in modo irresponsabile, facendo leva, senza troppi scrupoli, sulle preoccupazioni e le angosce di chi attende di essere vaccinato contro il Covid".
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