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Covid: agricoltori in piazza a Cagliari, "dateci i ristori"

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Covid: agricoltori in piazza a Cagliari, "dateci i ristori"

Protesta davanti Prefettura, "si sono dimentati dei braccianti"

CAGLIARI, 09 aprile 2021, 13:36

Redazione ANSA

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Lavoratrici e lavoratori agricoli - circa 10mila in Sardegna - scenderanno in piazza sabato 10 aprile a Cagliari per protestare contro la mancanza di ristori anche nell'ultimo decreto Sostegni. Organizzata a livello nazionale da Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl, la manifestazione si terrà a partire dalle 10 davanti alla Prefettura di Cagliari, in Piazza Palazzo. Protagonisti della protesta sono le lavoratrici e i lavoratori agricoli provenienti da tutta l'Isola, quelli che operano negli agriturismi e nel settore del florovivaismo e che nel 2020 hanno perso milioni di giornate di lavoro e sono precipitati insieme alle loro famiglie in una situazione di totale povertà.

“Il nostro grido d’allarme a tutela dei lavoratori stagionali che hanno assicurato, anche in questo anno di pandemia, cibo fresco sulle nostre tavole e che sono stati indicati per tanti mesi come essenziali – sottolineano i segretari regionali Anna Rita Poddesu (Flai), Bruno Olivieri (Fai) e Gaia Garau (Uila) - non può rimanere inascoltato”. A causa dell’emergenza sanitaria infatti, sono state perse anche in Sardegna centinaia di giornate di lavoro: “E’ inaccettabile – proseguono i segretari – che ora vengano dimenticati dal governo e lasciati senza alcun sostegno al reddito”.

Con la manifestazione di sabato i sindacati chiedono che lo Stato garantisca ai fini della tutela assistenziale e previdenziale almeno le stesse giornate di lavoro svolte nel 2019, rivendicano che vengano riconosciuti ai lavoratori stagionali dell'agricoltura un bonus compatibile con il reddito di emergenza e l'estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi. Chiedono inoltre tutele per i lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica e infine il riconoscimento di una cassa integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell'attività.
   

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