Fabio Serventi, il 24enne scomparso il 21 marzo dello scorso anno dalla casa del nonno a Perdaxius, piccolo comune del Sulcis, nel sud Sardegna, sarebbe stato angosciato per un debito di droga. Lo hanno raccontato questa mattina in aula i familiari del giovane, chiamati sul banco dei testimoni davanti alla Corte d'assise di Cagliari in occasione dell'apertura del dibattimento che vede imputato Andrea Pinna, 35 anni, accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.
I giudici hanno ascoltato i genitori di Fabio, Daniele Serventi e Marcella Bellisai, il fratello Mirko e la sorella Silvia. Tutti hanno confermato di aver saputo che il giovane scomparso aveva contratto un debito per questioni di droga. L'accusa, rappresentata dalla pm Rossana Allieri, ha convocato per la prossima udienza alcuni degli investitori dei carabinieri che hanno lavorato alle indagini seguite alla sparizione. Presente in aula l'imputato, difeso dall'avvocata Teresa Camoglio , ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio e dell'occultamento o della distruzione del corpo. La famiglia si è costituita parte civile con gli avvocati Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu.
L'omicidio, stando all'accusa, sarebbe stato compiuto proprio a seguito del debito legato alla droga di cui hanno parlato i familiari. Il corpo del ragazzo non è mai stato ritrovato, nonostante le tante ricerce effettuate dai carabinieri. Fabio Serventi viveva con i nonni a Is Ergois, nelle campagne di Perdaxius. Il giorno della scomparsa sarebbe uscito dall'abitazione con le ciabatte ai piedi, senza neppure prendersi le chiavi o il portafogli, preparato a rimanere fuori solo pochi minuti. Da quel momento non si sono avute più notizie.
Ad Andrea Pinna gli investigatori sono poi arrivati seguendo la scia di alcuni passaggi di mano dello scooter della vittima, ma anche una serie di intercettazioni ambientali nelle quali lo stesso imputato ammetterebbe con gli amici di aver compiuto un omicidio su commissione. Prossima udienza il 29 settembre.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA