L'allentamento delle restrizioni
post covid fa brillare l'export delle piccole e medie imprese
della Sardegna che, nel primo semestre dell'anno, fa registrare
la miglior performance di crescita tra tutte le regioni
italiane, superiore anche a quella di Lombardia e Veneto. Con un
controvalore di 331 milioni di euro di beni piazzati all'estero
e una crescita del +41,7% sul 2020 e del 62,2% sul 2019, la
Sardegna è stata la prima in Italia per incremento delle
esportazioni prodotti dalle piccole imprese.
E' quanto emerge dall'analisi dei dati Istat realizzata
dall'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese che, nel dossier
"Dinamica dell'export in Sardegna nel primo semestre 2021", ha
registrato questo prezioso trend positivo.
Tra le categorie di beni che in questo primo semestre hanno
registrato un maggior incremento di vendita rispetto al 2019,
troviamo i prodotti metalliferi (+108%) per un controvalore di
vendita di 234 milioni di euro e gli alimentari (+14,5%) e un
controvalore di 77 milioni. Al contrario, tra i settori in calo,
i mobili (-43% rispetto al 2019) e il legno (-25%). In crescita
anche l'ammontare totale dell'export prodotto da tutto il
sistema produttivo sardo (compresa la raffinazione del greggio e
i suoi derivati) nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso
periodo del 2020; la crescita del 52,2% corrisponde a un
controvalore di 2miliardi e 476 mln di beni piazzati negli altri
Paesi. E' invece ancora negativo il confronto con il 2019:
-5,2%.
"E' una bella sorpresa trovarsi in testa ad una classifica
nazionale così importante come quella d'export - afferma Maria
Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna -
significa che in tutto il mondo c'è voglia di prodotti sardi
realizzati dalle micro, piccole e medie imprese, e significa
anche che questo virus non ha scalfito la voglia delle realtà
imprenditoriali di studiare, lavorare e impegnarsi per piazzare
i propri prodotti oltre il Tirreno e oltre il Mediterraneo".
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