Tanta emozione e qualche lacrima
nella conferenza stampa di presentazione del Festival Sardinia
Anima Mundi nel teatro dell'ex seminario a Cuglieri. "E' il
momento di prendersi cura del territorio, ferito e danneggiato
come mai prima d'ora", ha detto il sindaco Giovanni Panichi. "Ho
un grande magone ad andarmene in questo momento, spero davvero
che Cuglieri abbia la forza di ripartire presto. Dobbiamo
farcela noi, con l'aiuto dei tanti volontari che ci hanno
aiutati in queste settimane, mentre sono costretto a constatare
la totale assenza di chi avrebbe dovuto aiutarci e non l'ha
fatto, regione, unione comuni, istituzioni tutte".
Cura è la parola chiave intorno alla quale deve ruotare la
reazione della comunità, a detta di tutti i partecipanti alla
conferenza stampa. "Paura, disperazione, rabbia. Questi sono i
sentimenti che ci hanno attraversati all'indomani dell'incendio.
Una catastrofe, dalla quale molti scappano. Ma la nostra
comunità vuole resistere e riprendersi, tutti uniti", ha
sottolineato l'assessora alla Cultura Maria Franca Curcu. "Il
Festival è un'occasione aperta a tutti, un modo per dire che
siamo pronti a rimboccarci le maniche: dobbiamo riconoscere di
non aver saputo proteggere il territorio, ma ora vogliamo
avviare una fase di cura e confidiamo nell'aiuto di tutti".
"L'energia che si è messa in moto in questa occasione è
encomiabile", ha detto la direttrice artistica del Festival,
Enedina Sanna.
Il Festival è l'occasione per presentare l'Associazione
Montiferru, che si sta costituendo in questi giorni. "Sin dal
giorno della catastrofe abbiamo pensato di non lasciare nulla di
intentato per far rinascere il territorio", ha detto Giovanni
Galistu, referente dell'associazione.
Un appello ad andare tutti nella stessa direzione, perché è
l'unica possibile per poter ripartire, è arrivata da Gianluigi
Bachetta, ordinario di Botanica all'Università di Cagliari e
direttore dell'Orto Botanico di Cagliari. Alle competenze di
Bachetta è affidata la cura dell'olivastro, che si spera di far
tornare in vita. "L'olivastro - anzi olivastra perché
tecnicamente è femmina - ha molta più esperienza di noi in
materia climatica, da due millenni sa bene come vanno le
stagioni. Ora è in una fase di riflessione, sa bene che se
emetterà polloni in questo momento probabilmente sarebbe fatica
sprecata a causa del caldo e della siccità. Dobbiamo avere
pazienza, unire gli sforzi e ottimizzare le energie,
concentrarci sui progetti, per esempio ce ne sarà uno che
prevede l'installazione di pozzi per garantire risorse idriche".
Alle 17 presso l'Olivastro millenario, si terrà un incontro tra
musica, poesia, testimonianze, per una elegia che celebra il
grande patriarca, simbolo della devastazione prodotta dagli
incendi in tutto il territorio.
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