Un'estate di lavoro in ripresa. Ma l'onda positiva si è fermata quando i turisti piano piano sono andati via, a metà settembre. Una stagione a due facce. Con una prima parte molto positiva visto che la crescita ha raggiunto addirittura livelli simili all'estate 2019, quella prima del Covid.
Turismo, servizi ricreativi e culturali, ristorazione solo per citarne alcuni, sono settori che hanno registrato dati molto incoraggianti.
Dal report stilato dall'Osservatorio sul mercato del lavoro dell'Aspal emerge, però, che la fase espansiva si è arrestata a metà settembre quando si è verificata una nuova flessione dell'occupazione che ha riportato le attivazioni nette (attivazioni meno cessazioni) su livelli simili a quelli registrati nel 2020, quando la campagna vaccinale non era ancora partita.
Le categorie colpite più duramente sono sempre le più fragili: donne, giovani, stranieri, titolari di contratti part-time. Si registra, però, anche una riduzione di attivazioni nette di contratti a tempo indeterminato. Un trend negativo cominciato in primavera e peggiorato nei mesi successivi, chiaro sintomo del prolungato clima di incertezza che si sta attraversando sin dall'inizio della pandemia.
Le imprese sembra non abbiano ancora ripreso a compiere investimenti di medio e lungo periodo (i contratti a lungo termine rientrano fra questi). Inoltre, a peggiorare l'andamento di questo tipo di contratti, si è aggiunta a giugno scorso la fine del blocco dei licenziamenti che ha portato le aziende in difficoltà a mettere fine ad alcuni rapporti di lavoro. Il report segnala inoltre un altro elemento di criticità che ha contribuito a ridurre le attivazioni nette di contratti a tempo indeterminato: un significativo e anomalo aumento delle cessazioni volontarie (o dimissioni).
Un fenomeno che si è verificato in molte parti del mondo, ribattezzato negli Stati Uniti come "Great Resignation" o "Big Quit", le cui cause sono ancora poco chiare. "Stiamo vivendo una situazione complessa e imprevedibile per la quale non esistono modelli previsionali con cui analizzare i fenomeni di lungo periodo - ha detto la direttrice generale Maika Aversano -.Per questo l'Aspal sta cercando di fare un monitoraggio attento e puntuale sul mercato del lavoro, per cogliere più rapidamente possibile segnali che possano consentire di pensare e programmare azioni mirate".
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