di Stefano Ambu
Le ragazze all'Universitá sono di più. Ma anche più veloci e più brave negli studi rispetto ai colleghi. Il cammino si inceppa però nel mondo del lavoro. "Se noi costruiamo dei curricula identici, il datore di lavoro è più propenso a considerare più favorevolmente quello di Mario anziché quello di Maria. Perché considera Maria possibile sorgente di problemi". È uno dei passaggi della relazione di Patrizia Caraveo, professoressa dell'Università di Pavia e dirigente di ricerca dell'Inaf, l'istituto nazionale di astrofisica, nella giornata conclusiva di FestivalScienza a Cagliari.
"Una situazione- ha detto- che va a discapito delle donne, sia che siano mamme sia che non lo siano. E questo - chiarisce la docente - lo dobbiamo combattere. Allo stesso modo - spiega - dobbiamo combattere i pregiudizi per i quali certe donne non sono capaci di fare certi lavori. Oppure che non siano portate alla matematica o all'astrazione. Le Nazioni Unite sono convinte che bisogna spingere più donne e ragazze verso le scienze, perché per lo sviluppo sostenibile occorre utilizzare tutti i neuroni del mondo. E metà sono nelle donne. Dobbiamo spingere le ragazze a studiare le materie scientifiche - aggiunge - anche perché sono quelle che offrono maggiori opportunità di lavoro".
Obiettivo: "Più donne nella scienza, più ragazze a studiare materie scientifiche. E in generale un ambiente di lavoro più equo per tutti, uomini e donne". Sì perché c'è sempre lo scoglio della professione. "A volte - racconta la professore Caraveo - sono le stesse ragazze che esitano ponendosi la domanda: 'ma io sono in grado di fare questo lavoro?'. Noi non insegniamo alle nostre bambine a essere sicure di sè mentre questo viene fatto con i figli maschi. Per questo talvolta sono le donne stesse che sì autolimitano". Relazione conclusa con una citazione di una frase della numero due di Facebook Sheryl Sandberg: "Gli uomini sono più sicuri di sè, le donne sono più competenti".
Assegnati poi i riconoscimenti ufficiali della manifestazione con le giornaliste Susi Ronchi, fondatrice di Giulia Giornaliste Sardegna, e Silvia Rosa Brusin, responsabile del Tg Leonardo di Rai3. La vincitrice della terza edizione del Premio Nazionale Donna di Scienza è la professoressa Donatella Spano, docente di agraria all'Università di Sassari, una delle prime a livello nazionale a comprendere i rischi dei cambiamenti climatici sui sistemi agrari e forestali.
Il Premio Donna di Scienza Giovani, dedicato alla più giovane ricercatrice cagliaritana, voluto dalla Commissione comunale Pari Opportunità, è stato invece assegnato a Francesca Dordei, ricercatrice dell'Infn, l'Istituto nazionale di fisica nucleare. Infine, il Premio Speciale della Giuria, novità di questa edizione, è andato a Maria Del Zompo, professoressa ordinaria in Farmacologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Cagliari, ateneo che ha retto dal 2015 fino allo scorso aprile.
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