Otto anni per istigazione al suicidio aggravato. La Corte d'assise di appello di Cagliari ha riformato la sentenza nei confronti di Giovanni Perria, pensionato di 79 anni di Narbolia (Oristano), condannato in primo grado a 24 anni per l'omicidio volontario della moglie. Il sostituto procuratore generale Michele Incani aveva chiesto la conferma dei 24 anni.
Non è stato dunque un delitto premeditato, almeno stando alla Corte presieduta dal giudice Massimo Poddighe, ma una induzione al suicidio commessa dal marito di Brigitte Pazdernik, 77enne di origine tedesca, scomparsa da casa il 10 ottobre 2018 e ritrovata senza vita tre giorni dopo in riva al mare. L'autopsia aveva poi accertato che la donna era morta per annegamento. Secondo l'accusa, l'uomo l'avrebbe tramortita durante una lite nella loro abitazione e poi gettata nelle acque di Su Pallosu.
I giudici di secondo grado hanno riformato la sentenza modificando anche l'imputazione e condannando il pensionato a 8 anni di reclusione. Giovanni Perria, difeso dall'avvocato Antonello Spada, si è sempre professato innocente dicendo di essersi accorto che la moglie era uscita di casa e di averla cercata senza successo. Demolita in appello la ricostruzione del pm del processo di primo grado, il sostituto procuratore di Oristano Armando Mammone, secondo il quale l'imputato avrebbe manipolato il contachilometri e la telecamea installata sulla sua auto per nascondere il tragitto dalla sua abitazione al mare.
DIFESA, DEMOLITA TESI OMICIDIO - Ha ascoltato in silenzio il verdetto letto dal presidente della Corte d'assise d'appello di Cagliari, Massimo Poddighe, che ha riformato la sentenza di primo grado che l'aveva condannato a 24 anni con l'accusa di aver ucciso la moglie Brigitte Pazdernik. Nessun commento da Giovanni Perria, per lui parla il suo difensore Antonello Spada. "Professionalmente è un ottimo risultato - commenta il legale - ora leggeremo le motivazioni della sentenza, ma è chiaro che non rimane nulla della ricostruzione dell'accusa che aveva ipotizzato una premidatazione e un omicidio volontario. Restano invece le testimonianze della vicina e quelle delle figlie, che i giudici hanno ritenuto attendibili".
Una vicina di casa aveva visto uscire l'auto del pensionato che, secondo la nuova ricostruzione dei giudici di secondo grado, potrebbe aver istigato e agevolato l'intento suicidario della moglie, accompagnandola al mare. Non sarebbe dunque stato lui ad ucciderla, come invece indicato dagli investigatori secondo i quali Perria avrebbe pianificato tutto quasi in modo maniacale. La donna di origini tedesche era stata trovata dopo la scomparsa in riva al mare, morta annegata. Tra custodia cautelare in carcere e ai domiciliari l'anziano pensionato ha già scontato due anni circa di reclusione.
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