di Francesca Brunati e Igor Greganti
Nel contenzioso civile tra Tirrenia in amministrazione straordinaria e il gruppo Onorato, nato dalla compravendita della flotta, il tribunale di Milano dà ragione ai commissari. Oggi infatti il giudice Amina Simonetti ha accolto la loro richiesta e ha autorizzato Tirrenia a procedere con il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili di Onorato Armatori per un importo di 20 milioni di euro.
Il ricorso cautelare è stato discusso lo scorso 5 novembre nell'ambito della causa avviata lo scorso giugno - la prima udienza è il 18 gennaio 2022 - nei confronti della holding dell'armatore Vincenzo Onorato che controlla Moby e Cin per tutelare il credito vantato nei confronti della stessa cin per il mancato pagamento del prezzo residuo, l'ultima rata, delle navi comprate alla società in amministrazione straordinaria. Nel ricorso cautelare si sostiene, tra l'altro, non solo che "Onorato Armatori non avrebbe comunque capitalizzazione sufficiente" per saldare il debito, ma si parla anche di "dispersione del patrimonio sociale in faraoniche elargizioni a favore del socio Vincenzo Onorato, tra cui finanziamenti, anticipi su emolumenti ovvero spese preferenziali" come l'acquisto da parte di Moby dell'immobile in Piazza San Babila per 7,6 milioni di euro ad 'uso foresteria'.
Come si evince dal provvedimento depositato stamane, contro cui la controparte ha già annunciato reclamo, la tesi dei legali di Tirrenia, il professor Pier Filippo Giuggioli e l'avvocato Adriano Curti, è stata accolta ed è stata riconosciuta la responsabilità della holding degli Onorato, che "non deposita i bilanci" dal 2017, per aver drenato risorse di Cin per oltre 210 milioni così da impedire a quest'ultima di ripagare all'amministrazione straordinaria il prezzo di 180 milioni per la cessione del ramo di azienda di navigazione.
Inoltre per il giudice "la società che non approva i bilanci da anni, sicché non dà informazioni aggiornate sulla sua situazione patrimoniale e finanziaria e ciò in danno soprattutto dei suoi creditori e questo fatto assai grave tanto più se la compagnia ha tale rilevanza e si colloca al vertice di un Gruppo in crisi già integra in sé il periculum prospettato", da Tirrenia di non veder tutelato il credito vantato.
"Il provvedimento di sequestro sarà oggetto di reclamo innanzi al Tribunale di Milano, nel cui operato il Gruppo Onorato - fanno sapere dalla holding dell'armatore napoletano - ripone piena fiducia. Nel frattempo il Gruppo Onorato ed i consulenti dello stesso continueranno le già riavviate trattative con Tirrenia nella speranza che il ministero dello Sviluppo Economico dia finalmente una risposta ai numerosi solleciti ricevuti dalla Compagnia e dalle parti sociali".
In parallelo, per la vicenda del dissesto del gruppo di trasporto marittimo, il pm di Milano Roberto Fontana, ha aperto una inchiesta per bancarotta fraudolenta in cui sono indagati Vincenzo Onorato e il figlio Achille.
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