Un concordato in appello, di
fatto un patteggiamento che ha ridotto di due anni la condanna a
30 anni inflitta in primo grado dalla Corte d'Assise di
Cagliari. Dovrà così scontare 28 anni di reclusione Eugenio
Corona, il 44enne reo confesso dell'omicidio del pensionato
Adolfo Musini, 88 anni, ucciso nel maggio del 2019 nella sua
abitazione nel quartiere di San Michele con oltre 50 coltellate
durante una rapina. L'uomo doveva rispondere anche del tentato
omicidio di Ivano Marci, ferito gravemente la notte precedente
all'arresto sempre per rapina e sempre a San Michele.
Dopo la condanna inflitta dalla Corte d'Assise lo scorso
anno, in appello l'imputato - difeso dall'avvocata Antonella
Piredda - ha deciso di concordare una pena col procuratore
generale Giancarlo Moi. Oggi la Corte presieduta dal giudice
Massimo Poddighe ha accolto l'accordo - non ci sarà quindi il
ricorso in Cassazione - riducendo di 2 anni la pena finale.
Confermata la provvisionale riconosciuta ai parenti delle
vittime, rappresentati dai legali Ivo Loi, Mauro Massa e Barbara
Maganuco.
Corona, affetto da problemi di salute e psicologici anche
gravi dovuti all'uso e all'abuso di alcol e droghe, come
riconosciuto in primo grado, era entrato nell'abitazione di
Musini arrampicandosi sui tubi del gas e, una volta dentro,
aveva ucciso il proprietario dell'abitazione, preso mille euro
ed era scappato.
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