Data l'assenza dei rappresentanti dell'azienda, si è chiuso con un nulla di fatto l'incontro l'incontro in videoconferenza sulla vertenza Air Italy, l'ultima chiamata per salvare 1.322 posti di lavoro tra Sardegna e Lombardia dell'ormai ex compagnia. Il tavolo di confronto al ministero del Lavoro, con Mise, Mims, Regioni Sardegna e Lombardia, resta aperto su richiesta dei sindacati sino al 31 dicembre, giorno di scadenza della cassa integrazione che l'azienda non ha chiesto di prorogare.
Anzi poco prima del vertice gli stessi liquidatori hanno fatto sapere al ministero che nulla è cambiato rispetto all'ultimo incontro del 15 dicembre e che proprio per questo motivo non avevano ricevuto alcun mandato a presentarsi in videoconferenza. E mentre i sindacati lanciano un ultimo disperato appello al governo per scongiurare l'invio delle lettere per il licenziamento collettivo, si guarda ad eventuali sviluppi nelle prossime 48 ore. Dopo questo termine per i 1.322 ex dipendenti di Air Italy si apriranno le porte della Naspi.
"Nel caso ci dovesse essere la proroga per queste persone è pronta una norma nel decreto Milleproroghe e resta in piedi la possibilità di accedere al fondo di solidarietà del trasporto aereo, ma noi non ci arrendiamo sollecitando ancora una vola un intervento per senso di responsabilità da parte della proprietà - dice all'ANSA il segretario generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu - Oggi abbiamo vissuto un film mai visto fino ad ora: nessuno si era mai sottratto al confronto con il Governo".
Secondo William Zonca, segretario generale della Uiltrasporti, "continua la linea rigida dell'azienda di non essere presente al tavolo e di procedere con i licenziamenti. Un comportamento inaccettabile di fronte al governo italiano, le istituzioni e i lavoratori. Siamo fortemente preoccupati e riteniamo che occorra utilizzare tutti gli strumenti necessari con la legge di Bilancio e il Milleproroghe per trovare sistemi di tutela per il settore del trasporto aereo".
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