Aumentano in Sardegna le violenze e i delitti di genere, i reati legati ai traffici di droga, ma diminuiscono quelli contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio, come furti e scippo, probabilmente a causa anche delle restrizioni legate al Covid. La fotografia sullo stato della giustizia isolana è stato fatta nella sua relazione dalla presidente della Corte d'appello di Cagliari, Gemma Cucca, nella cerimonia d'apertura dell'anno giudiziario.
Rigide norme sul distanziamento e contro la diffusione della pandemia hanno limitato la presenza di autorità e interventi.
Dopo il lockdown per il Covid, lo scorso anno è stato segnato dalla ripartenza della macchina giudiziaria che ha dovuto tenere conto delle nuove norme. "Le note e gravi carenze dell'organico amministrativo - ha detto la presidente - sono sempre più accentuate, soprattutto a causa del gran numero di pensionamenti anche per il grave disagio vissuto per troppo tempo all'interno degli uffici". A questi si devono aggiungere anche i deficit di organico tra i magistrati.
Tra il pubblico presenti il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, la vice presidente della Regione, Alessandra Zedda, il vescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi.
Flessione nelle iscrizioni dei procedimenti sono poi state segnalate dalla Procuratrice generale Maria Gabriella Pintus che si è apertamente complimentata con magistrati e con l'arma dei carabinieri per la recente cattura di Graziano Mesina, latitante dopo una condanna definitiva a trent'anni.
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