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Vaccini: l'81,7% dei sardi ha completato ciclo

Vaccini: l'81,7% dei sardi ha completato ciclo

A Carbonia apre nuovo hub nella miniera di Serbariu

CAGLIARI, 01 febbraio 2022, 15:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In Sardegna sono 1.305.795 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale (con due dosi), pari all'81,7% della popolazione complessiva e sulla base di 3.478.383 somministrazioni effettuate dall'inizio della campagna vaccinale. La terza dose è stata già somministrata a 863.084 sardi (dati sito Governo), mentre per quanto riguarda le inoculazioni pediatriche sono 29.744 prime dosi e 12.670 richiami su una platea di 83.872 bambini tra i 5 e gli 11 anni.

Nel frattempo da martedì 8 febbraio, il Comune di Carbonia annuncia che le vaccinazioni anti-Covid saranno trasferite all'Auditorium della Grande Miniera di Serbariu. "A seguito di una serie di verifiche e sopralluoghi, così come avevo anticipato nel mio discorso di introduzione nel Consiglio comunale sulla sanità dello scorso 24 gennaio - ha spiegato il sindaco Pietro Morittu - abbiamo individuato in città un nuovo hub, in sostituzione del centro in via Puglie, per dare maggiore supporto alla campagna di vaccinazione anti-Covid".

"Tutto questo - ha sottolineato - per velocizzare le vaccinazioni e ridurre, dove possibile, gli spostamenti dei cittadini. Appena insediati, infatti, abbiamo lavorato all'apertura del centro vaccinale di via Puglie dimensionato per una tipologia di attività e che, nel corso di queste settimane, ha subìto una profonda trasformazione. Questo ci ha imposto una riflessione su un luogo alternativo e più ampio".

"Con le sei postazioni e l'incremento degli orari di apertura, insieme agli hub di S. Giovanni Suergiu e a quelli a giornate di S. Antioco e Carloforte - ha continuato il primo cittadino - stiamo cercando di andare incontro alle esigenze di tutti, dando maggiore copertura al nostro territorio". Il centro è operativo dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 18 e i sabati e le domeniche dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.

OLTRE 451MILA SOMMINISTRAZIONI SOLO A GENNIO - Prosegue in crescita la campagna di vaccinazione in Sardegna. Il primo mese del 2022 si è chiuso con 451.537 somministrazioni. Trainano le dosi booster (359.889), ma si rileva anche un importante numero di nuovi vaccinati con prime dosi (49.359 di cui 22.879 pediatriche). Il record mensile di somministrazioni, 19.611, è stato registrato l'11 gennaio. Nell'ultima settimana, dal 24 al 30 gennaio, la media delle somministrazioni si è attestata attorno alle 17 mila giornaliere, con picchi raggiunti il 25 (18.010 somministrazioni) e il 27 (17.948). Per quanto riguarda le scorte, nel mese di gennaio sono state consegnate in Sardegna circa 280 mila dosi di vaccino, di cui 42 mila pediatriche. Entro la metà di febbraio, salvo variazioni, è stata confermata la consegna di ulteriori 131 mila dosi di cui 18 mila pediatriche.

"I dati riflettono il buon andamento registrato nelle fasi più impegnative della campagna di vaccinazione, a testimonianza dell'efficienza della macchina messa in campo. Il vaccino è la prima arma a nostra disposizione contro il virus, per questa ragione è fondamentale proseguire sulla strada tracciata soprattutto ora che la crescita della curva pandemica mostra segnali di frenata", dichiara il presidente della Regione Christian Solinas.

Complessivamente in Sardegna, a oggi, sono state somministrate circa 3.480.000 dosi, di queste le dosi aggiuntive "booster" hanno superato le 860 mila somministrazioni e le pediatriche (tra prima e seconda dose) oltre 42 mila con più di un terzo della platea (29.744) nella fascia 5 - 11 anni che ha ricevuto almeno una dose. Con l'81,7% dei residenti che hanno completato il ciclo primario di vaccinazione, a cui si aggiunge un ulteriore 3,6% che ha ricevuto almeno una dose, la Sardegna è fra le prime sei regioni per popolazione vaccinata, al pari dell'Umbria e subito dietro il Lazio.

"Bene l'andamento della campagna di vaccinazione sul nostro territorio - spiega l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu - Il virus continua a essere pericoloso a causa della diffusione e maggiore infettività delle varianti, lo vediamo nei numeri e nella pressione sui nostri ospedali. L'importanza della campagna vaccinale si evidenzia soprattutto da questi dati: il vaccino ci ha messo al riparo da una situazione che sarebbe stata sicuramente più difficile".
   

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