Si è chiusa a Oristano, in un crescendo di emozioni, la Sartiglia 2022. Una manifestazione in forma ridotta, perché ancora condizionata dall'emergenza sanitaria, senza corsa alla stella né pariglie, ma capace comunque di suscitare emozioni ed entusiasmo. Dopo la Sartiglia del Gremio di San Giovanni e la Sartigliedda della Pro Loco, è toccato al Gremio di San Giuseppe con Su Componidori Livio Urru e la sua pariglia composta da su segundu Giuseppe Sedda e da su terzu cumponi Attilio Balduzzi. Tre cavalieri di lungo corso, di grande esperienza e valore, ma mentre Sedda e Balduzzi erano già stati chiamati a guidare la Sartiglia nei panni del Componidori nel corso degli anni, per Urru, originario di Desulo ma oristanese d'adozione, e cavaliere di Sartiglia dal 1986, è stata la prima volta da capocorsa.
Vestizione in via Solferino, nella Casa Pruneddu, corteo dei cavalieri in via Duomo, incrocio delle spade e benedizione della folla e della città sono stati gli ingredienti principali della Sartiglia dei falegnami, sotto l'occhio vigile e commosso del Majorale en cabo Antonello Addari. Come domenica, una bella giornata di sole e l'affetto di tantissimi oristanesi hanno fatto da sfondo alle fasi della manifestazione. L'appuntamento con la corsa alla stella e con le evoluzioni delle pariglie è rinviato al 2023, ma dopo il blocco totale imposto dalla pandemia nel 2021, per gli oristanesi i rituali proposti assumono un significato ancora più grande.
"Un momento di ripartenza per l'intera comunità, beneaugurante per il futuro - ha sottolineato il sindaco e presidente della Fondazione Oristano, Andrea Lutzu -. La vestizione di Livio Urru, la sua trasformazione in Componidori e il successivo passaggio in via Duomo, hanno concluso una Sartiglia comunque storica. I cavalieri sono stati straordinari, ma è giusto ringraziare tutti coloro che si sono spesi per organizzare questa edizione: Gremi, Fondazione, Istituzioni, Forze dell'ordine, personale del Comune e della Polizia locale".
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