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Rincari e stop autotrasporto, è psicosi  in Sardegna

Rincari e stop autotrasporto, è psicosi  in Sardegna

Un messaggio audio, virale sui social, che annunciava 15 giorni di sciopero degli autotrasportatori hanno spinto in queste ore tantissime persone a fare scorte di generi alimentari e di carburante

CAGLIARI, 12 marzo 2022, 10:19

Redazione ANSA

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di Fabrizio Foi

Monta la protesta per il caro carburanti, dopo che i prezzi di benzina e gasolio hanno sfondato, in alcuni distributori, quota 2,30 euro al litro, per effetto del conflitto in Ucraina. Gli autotrasportatori di Trasportounito hanno proclamato uno sciopero per lunedì 14 che punta a fare pressing sul governo per trovare soluzioni all'impennata dei costi che non stanno colpendo solo i camionisti ma anche i consumatori finali. L'innalzamento dei prezzi, infatti, si vede anche nelle materie prime e, a cascata, nei maggiori costi per l'acquisto dei prodotti alimentari. In tutta Italia c'è stata la corsa all'acquisto di pasta, riso, farina, olio, latte e zucchero, per accaparrarsi le scorte prima di nuovi rincari. Si registrano file alle casse e anche, in alcuni casi, ai distributori di carburante. In Sardegna, però, è scattata una vera e propria psicosi collettiva ingiustificata dopo l'allarme lanciato in un messaggio vocale che ha girato incontrollato sulle chat e che paventava un blocco totale delle merci per 15 giorni. "Un messaggio di un lavoratore disperato che - ha ricordato anche la Cgil - sta annunciando qualcosa di illegale: vietare i beni di prima necessità è un reato".

La fobia è stata anche auto-alimentata dalle foto e dai video degli "assalti" ai market, dove alcuni scaffali sono stati svuotati, e dalle lunghe code di auto alle pompe di benzina alcune delle quali hanno dovuto chiudere anticipatamente per la carenza di scorte. Ma già nelle prossime ore la merce verrà nuovamente sistemata nei diversi reparti degli ipermercati e le cisterne interrate dei distributori riempite di benzina e gasolio. Gli stessi autotrasportatori hanno smentito un blocco ad oltranza parlando di una protesta pacifica ai porti o nelle zone industriali. Una mobilitazione che potrebbe anche saltare se arriveranno risposte da Roma prima di lunedì. Nel frattempo, però, il tam tam social ha portato alla ressa nei market costringendo i gestori a nuovi ordini, implementati anche del 110% rispetto ad una settimana fa. "Nei nostri depositi abbiamo la disponibilità di merci e quindi non ci sono problemi di approvvigionamento". dice Michele Orlandi direttore della rete Conad del Tirreno (Lazio, Toscana e Sardegna)". Concetto ribadito anche dall'Unicoop Firenze: "non emerge alcun rischio relativo alla mancanza di prodotti nei propri supermercati a causa della guerra in corso in Ucraina".

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