di Andrea Frigo
La protesta degli autotrasportatori sardi contro il caro gasolio, annunciata nei giorni scorsi, è andata in scena puntale. Dalle prime luci del giorno, decine di Tir si sono incolonnati, procedendo a 30 km all'ora, sulla Statale 131 - la principale arteria stradale che collega il sud al nord dell'Isola - per poi fermare la protesta con diversi presidi davanti ai porti e alle principali zone industriali. Una protesta pacifica, senza alcun blocco stradale, che anzi ha raccolto la solidarietà dei tanti automobilisti costretti a rallentare. "Se il prezzo del gasolio sale del 25/30% siamo già sotto. Ora siamo al 55% di aumento e per noi è impossibile andare avanti. Perdiamo 2mila euro al mese", è il grido di dolore di Giuseppe Pes, uno degli autotrasportatori che hanno protestato a Cagliari. "Nel gennaio 2021 mettevamo 300 litri di gasolio e pagavamo 410 euro. A gennaio di quest'anno siamo passati a 525 euro, a marzo siamo a 670. Tra questi aumenti e altri problemi stiamo perdendo 80 euro al giorno". Nei giorni scorsi la Commissione di garanzia aveva fermato lo sciopero nazionale dei Tir per "mancato preavviso", ma in Sardegna gli autotrasportatori si sono mossi autonomamente, senza sigle sindacali.
E la protesta, spiegano, potrebbe continuare ad oltranza. "Così non si può lavorare e andare avanti. Chiediamo immediate risposte del governo", ha detto Annamaria Schirru, una delle referenti del movimento spontaneo. Molto dipenderà dall'esito dell'incontro in programma domani a Roma tra la viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Teresa Bellanova e le organizzazioni del settore: sul tavolo ci sono per ora 80 milioni di aiuti. "Dobbiamo individuare insieme all'intero settore, autotrasportatori e committenza, le soluzioni più adeguate per affrontare contestualmente all'emergenza le criticità strutturali di filiera", ha spiegato la viceministra intervenendo a Radio Kiss Kiss. "Non so se l'incontro di domani sarà risolutivo, so che il Tavolo è permanente e non lo considererò concluso se non quando si saranno affrontati tutti i temi. Per me significa anche riequilibrio del valore all'interno della filiera, e per questo la Tabella dei costi minimi di riferimento pubblicata sul sito del nostro Ministero è già uno strumento a disposizione ed efficace nel contrastare la concorrenza sleale e il lavoro nero che rendono ancora più complicati i rapporti di filiera. Per questo dico: no agli aut aut", ha concluso Bellanova.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA