Striscioni contro il caro
carburante e finte sacche di sangue appese ai distributori di
benzina con un messaggio: "caro benzina, così uccidete
l'Italia". È questa l'azione shock di CasaPound Italia nelle
pompe di benzina a Cagliari e Sassari e in altre città.
"Ci sembra assurdo che non ci sia stato ancora nessun intervento
governativo per calmierare il prezzo del carburante - si legge
in una nota del movimento - Ci viene da pensare che il silenzio
del Governo sia voluto e che non ci sia alcun interesse nel
salvaguardare cittadini ed imprese. L'aumento della benzina
colpisce ogni settore produttivo, senza nessuna eccezione, e
contribuisce all'aumento incontrollato dell'inflazione. Già
stiamo assistendo a un razionamento di beni di prima necessità
nei supermercati a causa del blocco dei trasporti ed è di questi
giorni la notizia dei pescherecci fermi proprio perché
impossibilitati a sostenere il costo del gasolio - si legge
ancora nella nota - colpevoli di tutto ciò sono le grandi
aziende petrolifere e l'incapacità del governo, non certo i
lavoratori delle pompe di benzina che rischiano anch'essi di
essere delle vittime. La situazione è intollerabile: si sta
arrivando al punto di dover lavorare per poter pagare la benzina
per recarsi al lavoro e la contrazione dei consumi è l'effetto
più immediato. Le soluzioni ci sono: abbassamento iva dal 22% al
4% e taglio delle accise - spiegano gli attivisti di CasaPound
-Se non vogliamo veder crollare definitivamente la nostra
economia, con una crisi sociale non gestibile, si attuino subito
queste due misure. In caso contrario, sarà evidente a tutti che
questo Governo è complice nel voler far fallire il Paese".
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