"La notizia della firma del ministro Giorgetti fa ben sperare sull'iter del decreto Sardegna che, lungi dall'essere interamente condivisibile, sbloccherebbe, anche nella versione attuale, una situazione ormai in stallo da troppo tempo". Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cgil sarda, Samuele Piddiu, che auspica il definitivo via libera all'arrivo del metano in Sardegna e rilancia la necessità di avviare i lavori del tratto Sud della dorsale già approvati, nell'attesa delle autorizzazioni per il tratto Nord.
Nei prossimi giorni il decreto avrà completato il suo percorso politico-amministrativo e così potrà arrivare sul tavolo del premier Mario Draghi che lo farà proprio e lo licenzierà. Il ministro dello Sviluppo Economico, dunque, non ha accolto le richieste della Regione che auspicava un rinvio della firma. Secondo la Cgil "quell'infrastruttura è strategica nel percorso di transizione energetica della Sardegna perché progettata per trasportare prima il metano e poi gas di sintesi e idrogeno, sul quale il sindacato sollecita da tempo investimenti e una attenzione da parte della Regione".
E a proposito della Regione, "l'attendismo a cui abbiamo assistito per mesi nonostante le continue sollecitazioni delle organizzazioni sindacali e poi l'improvvisa richiesta di non procedere con la firma del decreto, rischiano di travolgere ogni prospettiva di sviluppo economico e industriale dell'intera Isola che, da Nord a Sud, come si vede dalle mobilitazioni territoriali già avviate dai sindacati, a Porto Torres come a Portovesme, subisce le conseguenze devastanti della crisi ora aggravata dalle dinamiche internazionali legate alla guerra in Ucraina. "Non si può assistere inerti al declino dei nostri sistemi produttivi che coinvolge migliaia di lavoratori e famiglie", ha detto il segretario Cgil lanciando un monito al presidente della Giunta perché, anziché affrontare i problemi dei sardi, continua a tergiversare voltandosi dall'altra parte, con una azione politica ormai ingessata anche dalle questioni politiche interne alla sua maggioranza".
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