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In Sardegna la prima sigaretta tra i 15 e i 18 anni

In Sardegna la prima sigaretta tra i 15 e i 18 anni

Eurispes, quasi la metà dei baby fumatori comincia per curiosità

CAGLIARI, 25 marzo 2022, 16:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il cinquanta per cento ha iniziato ad accendere la sigaretta prima di avere raggiunto 18 anni. E il 48,7% tra i 15 e i 18 anni. A diventare così presto abituali consumatori sono soprattutto i ragazzi, il 62,1%. Per le ragazze il ricorso alla sigaretta è, invece, più saltuario, il 29,9%. Su gusti e abitudini dei giovani fumatori sardi si sa, inoltre, che non fumano soltanto sigarette tradizionali, ma anche tabacco trinciato (55%) e le sigarette elettroniche (23,5%). Sono alcuni dati dell'indagine realizzata dall'Eurispes grazie al contributo dell'assessorato regionale alla programmazione e bilancio e alla collaborazione con l'assessorato alla pubblica istruzione.

Il campione di giovani che hanno partecipato all'indagine è di 1.259 adolescenti in 34 diversi istituti, con un'età che va dai 13 ai 18 anni. Il test ha riguardato 5 scuole secondarie di secondo grado nella Città Metropolitana di Sassari, 5 nel Nord-Est Sardegna, 4 a Nuoro, 3 nell'Ogliastra, 5 a Oristano, 7 nella Città Metropolitana di Cagliari, 2 nel Medio Campidano e 3, infine, nel Sulcis-Iglesiente. Denaro che se ne va: la spesa settimanale può variare da 5 a 10 euro nel 31,1% dei casi, da 11 a 20 euro il 17,4% dei ragazzi e più di 30 euro nel 6,2% dei casi. Si servono di risparmi personali (33,6%) o dei guadagni da lavori occasionali o stagionali (28,1%). Uno studente su quattro chiede aiuto alla famiglia (ma il 56% dei genitori non fuma) per acquistare un pacchetto di sigarette, e c'è anche chi, ma in percentuale più bassa, si fa prestare i soldi necessari dagli amici (1,9%).

Dall'indagine risulta evidente che le famiglie sono spesso al corrente delle abitudini dei figli (51,7%). Ma perché si comincia? Soprattutto per curiosità (40,3%). E solo in misura minore perché gli altri amici fumano (16,4%). Il 21,7% dichiara di avere tentato di smettere almeno una volta nella sua giovane vita. Chi ha provato a smettere - e in questo caso si registra una prevalenza delle ragazze (44,1%) - ammette di averlo fatto senza esserci riuscito. Quasi tutti gli intervistati hanno messo in luce la volontà di liberarsi dalla dipendenza, tranne il 9,9% che non è assolutamente interessato a farlo. Gli intervistati sanno, in generale, che è pericoloso, anche quando si tratta del cosiddetto fumo passivo subìto da chi non è fumatore (45%), ma non è così per tutti. Hanno cognizione dei divieti e delle sanzioni che normano l'uso della sigaretta il 67% degli intervistati.

Sono anche consapevoli che a scuola non si può fumare, ma il 71,7% ritiene giusto che lo si faccia negli spazi esterni come giardini, piazzole o cortili. Eppure, c'è chi fuma anche nei locali della scuola (58,2%). Un ragazzo su cinque dichiara di farlo in modo abituale, e uno su due dichiara di avere ricevuto almeno un reclamo dal personale scolastico per avere infranto il divieto. Si dicono, in generale, a conoscenza dell'impegno della scuola per informarli sui rischi del tabagismo. Non tutti, però, sono d'accordo: un ragazzo su dieci dichiara di non avere ricevuto indicazioni e il 32,8% sostiene che la scuola non avrebbe mai provveduto a informarli su rischi e conseguenze del fumo.
   

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