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Rogo Oristanese: poche speranze ripresa olivastro millenario

Rogo Oristanese: poche speranze ripresa olivastro millenario

C'è alternativa, ripiantare semi della Banca Germoplasma

CUGLIERI, 30 marzo 2022, 18:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le impalcature e i teli, posti a protezione dell'olivastro millenario di "Sa Tanca Manna" a Cuglieri già dalle ore successive all'incendio dello scorso luglio nell'Oristanese, sono stati smontati nei giorni scorsi dai volontari dell'Associazione Montiferru che si è adoperata per salvare uno degli alberi più longevi della Sardegna.
    Immediatamente dopo il rogo erano state attivate tutte le cure e gli accorgimenti necessari per dare una speranza di vita all'oleastro: dalla pacciamatura dei suoli circostanti, alla predisposizione di un impianto di irrigazione, alla copertura dei tronchi per ridurre i danni derivanti dai raggi solari, fino alla somministrazione di aminoacidi levogiri che avrebbero potuto stimolare l'emissione di polloni, così da favorire una ripresa della ceppaia. Dalle piogge del tardo autunno a oggi non si è vista purtroppo nessuna ripresa vegetativa. "È chiaramente pensabile che la ceppaia colpita dal rogo, con il fuoco che ha continuato a propagarsi sotterraneamente per due giorni negli apparati radicali, sia stata radicalmente compromessa - ha detto il componente del comitato scientifico dell'Associazione Montiferru. Gianluigi Bacchetta, direttore dell'Orto Botanico di Cagliari e professore dell'Università di Cagliari - Rimane una possibilità flebile che l'apparato radicale più periferico si sia potuto salvare. Se ciò fosse vero, nel periodo primaverile si potrebbe avere una ripresa vegetativa con l'emissione di qualche pollone. Anche, se a essere sinceri, questa è una possibilità estremamente remota".
    Se alla ripartenza della storica pianta del Montiferru non ci dovesse pensare madre natura, la tecnologia e la ricerca scientifica possono permettere di ridare vita là dove le fiamme se la sono portata via. "Come Banca del Germoplasma della Sardegna - ha proseguito Bacchetta - in passato avevamo effettuato le raccolte dei semi del patriarca. Ora stiamo predisponendo dei test sperimentali per moltiplicare e quindi ottenere delle plantule figlie dell'oleastro monumentale".
    Sempre nei laboratori cagliaritani si trovano i semi di tutti gli oleastri monumentali della Sardegna.
   

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