Nuovi sfilata di testimoni al
processo a Nuoro contro i 13 pastori accusati di blocco stradale
per le manifestazioni in strada dell'8 e del 13 febbraio del
2019, in piena battaglia per il riconoscimento di un equo prezzo
del latte ovino in Sardegna. Il processo, che proseguirà con due
distinte udienze il 9 novembre, è stato diviso in due tronconi.
Nel primo vengono contestati a nove imputati le proteste dell'8
febbraio: il collegio dei giudici presieduto da Federica Meloni,
ha sentito la teste dell'accusa, la dottoressa Rita Morelli vice
questore a Nuoro all'epoca degli scioperi, che ha descritto i
fatti e spiegato che il blocco della carreggiata è avvenuto "con
i corpi delle persone che hanno scavalcato il guardrail e
sversato il latte". Sentito anche un assistente capo del
commissariato di Siniscola che ha prodotto le riprese video in
cui sono state identificati diversi partecipanti tra cui gli
imputati.
Per la manifestazione del 13 febbraio che vede alla sbarra altri
4 pastori, sempre la presidente Meloni ha sentito il teste della
difesa Bustianu Cumpostu leader di Sardigna Natzione e presente
quel giorno alla manifestazione: "Non c'è stato nessun un blocco
con i mezzi sulla carreggiata ma una manifestazione pacifica di
persone in una manifestazione molto partecipata anche da
scolaresche. Si poteva, inoltre, transitare nelle strade
provinciali" ha aggiunto Cumpostu.
Per l'avvocata Giulia Lai - che insieme a Michele Zuddas,
Adriano Sollai, Marcella Cabras - difende gli imputati, "ancora
una volta si è confermato che le manifestazioni si sono svolte
in modo regolare e che sono state le persone a occupare la
carreggiata non i mezzi. Una manifestazione pacifica con
centinaia di persone".
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